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								|   |  | 12 e 13 giugno 2005 Referendum per l'abrogazione parziale della Legge 40 / 2004
 
 Astenersi: la scelta migliore 
 
									La Legge 40 / 2004, approvata a larga maggioranza dal Parlamento Italiano il 19 febbraio 2004, ha posto 
									fine, dopo un lungo e complesso iter parlamentare, al vuoto legislativo dell'ordinamento giuridico
									italiano in merito alle pratiche di fecondazione assistita.
									
 I referendum del 12 e 13 giugno 2005 propongono, a poco più di un anno dall'entrata in vigore della legge,
									di abrogarne il testo, traformandolo radicalmente rispetto agli intenti del
									legislatore.
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 Perché essere contrari all'abrogazione della Legge 40 / 2004? 
									La Legge 40 / 2004 non è "perfetta" ma, rispetto al precedente vuoto legislativo - e allo scenario
									che emergerebbe con le abrogazioni proposte dai
									quesiti referendari  - 
									presenta alcuni elementi fortemente positivi :
									
									 
										consente l'accesso alle tecniche procreative medicalmente assistite solo alle coppie infertili o sterili, limitando l'uso
										di queste tecniche mediche, potenzialmente rischiose per la salute del nascituro e della donna, ai casi in
										cui esse sono indispensabili alla procreazione
										
										Tutela il concepito. L'ovulo fecondato, pur non esprimendo le capacità della persona adulta,
										ha inscritto in sé e in fase di attuazione il progetto che, se non interrotto da forze esterne, porta al completo
										manifestarsi della persona. Esso è perciò un essere umano, degno di tutela.
										La Legge 40 / 2004 impedisce che l'embrione sia soppresso arbitrariamente e deliberatamente nel suo processo di sviluppo 
										o sia usato come materiale per la sperimentazione
									
										Tutela la salute della donna. Il modo in cui la Legge 40 / 2004 disciplina
										l'applicazione delle tecniche mediche
										limita l'invasività della stimolazione ovarica (molto pericolosa per la salute
										della donna) rispetto alla prassi precedente
										all'entrata in vigore della legge
										
										Vieta la diagnosi pre-impianto degli embrioni, che li sottopone a gravi rischi ed è 
										finalizzata
										alla loro discriminazione e selezione eugenetica sulla base della loro salute
										(e forse, in futuro, di altre caratteristiche psico-fisiche)
										
										Vieta la clonazione umana impedendo che si costruiscano esseri
										umani repliche di esistenti, sia per usarli (distruggendoli) per la sperimentazione
										sia per ipotetici futuribili tentativi di farli evolvere allo stato adulto 
										
										Vieta la fecondazione eterologa, che programma la nascita di esseri umani cui è
										deliberatamente negato il diritto elementare di
										conoscere i propri genitori biologici ed essere allevati da essi, come frutto del loro reciproco amore e della relazione di coppia
									Perché astenersi dal voto? 
									L'astensione è, nel contesto della consultazione del 12 e 13 giugno,
									la modalità più efficace e coerente per esprimere 
									la propria contrarietà all'abrogazine della Legge 40 / 2004 .
									Infatti:
									
									 
										l'astensione dal votare una consultazione referendaria è
										prevista dalla costituzione (Costituzione italiana, art. 75) e perciò
										assolutamente legittima
									
										chi si astiene dal voto, rinuncia al proprio diritto al voto (Costituzione italiana, art. 75) e
										rifiuta l’appello dei promotori del referendum, mostrando di ritenere che esso non sia utile a migliorare 
										il testo della legge
										
										chi si astiene dal voto, rinunciando al proprio diritto al voto (Costituzione italiana, art. 75),
										se lo fa coscientemente come scelta consapevole e organizzata, promuove una forma di «boicottaggio» nei confronti dei referendari
										(analoga ai «boicottaggi in difesa dei diritti dei più deboli» sovente proposti entro strutture di economia di mercato) e manifesta così due cose: (1) di voler far fallire l’operazione dei referendari attraverso il non raggiungimento
										del quorum e (2) di non approvare interamente la Legge 40/2004 (se la si approva, bisognerebbe votare “No”)
										
										chi si astiene dal voto non approva e non difende esplicitamente la legge
										(che è distante in diversi punti dalla visione etica cristiana).
										Al contrario chi vota “No” si esprime favorevolmente alla legge, vincolando moralmente
										le istituzioni repubblicane, per un periodo di cinque anni,
										ad impedire qualsiasi altro referendum sullo stesso oggetto legislativo
										(art. 38 Legge 25 maggio 1970)
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								|  | Documentazione 
									Consulta la sezione dei documenti e link  sulla procreazione medicalmente assistita.
									
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