RASSEGNA STAMPA


18 MAGGIO 2002

 

MARTHA NUSSBAUM

Ecco il nostro decalogo

Come difendere la dignità delle donne

"Potere amare, soffrire, provare desiderio, gratitudine o ira giustificata.  Potere ridere, giocare, godere di attività ricreative"

"Potere usare i propri sensi per immaginare, pensare e ragionare, avendo la possibilità di farlo grazie a un'istruzione adeguata"

Dal volume "Giustizia sociale e dignità umana" (Il Mulino, pagg. 150, euro 11,00) anticipiamo alcune pagine di Martha C. Nussbaum.

In gran parte del mondo le don­ne sono prive dei mezzi di sostegno indispensabili all'eser­cizio delle funzioni fondamentali necessarie a una vita realmente umana.  Sono nutrite meno degli uomini, sono meno in salute, sono più vulnerabili alla violenza fisica e agli abusi sessuali.  E' molto me­no probabile che siano scolarizza­te ed è ancor meno probabile che possano avere un'istruzione tec­nica o professionale.  Se decidono di entrare nel mondo del lavoro devono fronteggiare ostacoli maggiori, tra cui l'intimidazione da parte della famiglia o del coniu­ge, la discriminazione sessuale al momento dell'assunzione, le mo­lestie sessuali sul luogo di lavoro tutto ciò, molto spesso, senza pos­sibilità di ricorrere efficacemente alla legge.  Il più delle volte ostaco­li di questo tipo impediscono alle donne di partecipare effettiva­mente alla vita politica.  In molti paesi esse non godono di piena eguaglianza di fronte alla legge: non hanno gli stessi diritti di proprietà degli uomini, gli stessi diritti di stipulare contratti, gli stessi diritti di associazione, movimento e libertà religiosa.  Oberate spesso dalla «doppia giornata lavorati­va», che somma la fatica del lavoro esterno con la totale responsabi­lità del lavoro domestico e della cura dei bambini, sono private della possibilità di trovare mo­menti ricreativi in cui coltivare le facoltà immaginative e cognitive.

L'elenco che qui propongo ser­ve a fornire la struttura portante per la valutazione della qualità della vita e della progettazione po­litica, e mira a selezionare capacità di importanza centrale per ogni vita umana. (... )

1. Vita.  Avere la possibilità di vi­vere fino alla fine una vita umana di normale durata; di non morire prematuramente, o prima che la propria vita sia stata limitata in modo tale da essere indegna di es­sere vissuta.

2. Salute fisica.  Poter godere di buona salute, compresa una sana riproduzione; poter essere adeguatamente nutriti; avere una abi­tazione adeguata.

3. Integrità fisica.  Essere in gra­do di muoversi liberamente da un luogo all'altro; di essere protetti contro le ag  gressioni, com presa l'aggressione sessuale e la violenza domestica; avere la possibilità di go   dere del piacere           sessuale e di scelta in campo riproduttivo.

4. Sensi, immaginazione e pen­siero.  Poter usare i propri sensi per immaginare, pensare e ragionare, avendo la possibilità di farlo in modo «veramente umano», ossia in un modo informato e coltivato da un'istruzione adeguata, com­prendente alfabetizzazione, ma­tematica elementare e formazio­ne scientifica, ma nient'affatto li­mitata a questo.  Essere in grado di usare l'immaginazione e il pensie­ro in collegamento con l'esperien­za e la produzione di opere autoespressive. (..) Poter andare in cer­ca del significato ultimo dell'esi­stenza a modo proprio.  Poter fare esperienze piacevoli ed evitare dolori inutili.

5. Sentimenti.  Poter provare af­fetto per cose e persone oltre che per noi stessi, amare coloro che ci amano e che si curano di noi, soffrire per la loro assenza; in genera­le, amare, soffrire, provare deside­rio, gratitudine e ira giustificata.  Non vedere il proprio sviluppo emotivo distrutto da ansie e paure eccessive, o da eventi traumatici di abuso e di abbandono.

6.         Ragion pratica.  Essere in grado di formarsi una concezione di ciò che è bene e impegnarsi in una ri­flessione critica su come programmare la propria vita. (Ciò comporta la protezione della libertà di avendola coscienza).

7. Appartenenza.  A) Poter vivere con gli altri e per gli altri, ri­conoscere l'umanità altrui e mostrare preoccupazione per il pros­simo; impegnarsi in varie forme di interazione sociale; essere in grado di capire la condizioni altrui e provarne compassione; essere ca­pace di giustizia e di amicizia. (Tu­telare questa capacità significa tutelare istituzioni che fondano e alimentano queste forme di appartenenza e anche tutelare la libertà di parola e di associazione politica).  B) Avere le basi sociali per il rispet­to di sé e per non essere umiliati; poter esser trattata come persona dignitosa il cui valore eguaglia quello altrui.  Questo implica, a li­vello minimo, protezione contro la discriminazione in base a razza, sesso, tendenza sessuale, religio­ne, casta, etnia, origine nazionale.

8) Altre specie.  Essere in grado di vivere in relazione con gli animali, le piante e con il mondo della na­tura provando interesse per esso e avendone cura.

9) Gioco.  Poter ridere, giocare e godere di attività ricreative.

10) Controllo del proprio ambiente.  A) Politico.  Poter parteci­pare in modo efficace alle scelte politiche che governano la propria vita; godere del diritto di parteci­pazione politica, delle garanzie di libertà di parola e di associazione; B) Materiale.  Aver diritto al pos­sesso (di terra e beni mobili) non solo formalmente, ma in termini di concrete opportunità; avere il diritto di cercare lavoro sulla stes­sa base degli altri; essere garantiti da perquisizioni o arresti non au­torizzati.  Sul  lavoro, essere in gra­do di lavorare in modo degno di un essere umano, esercitando la ra­gion pratica e stabilendo un rap­porto significativo di mutuo rico­noscimento con gli altri lavoratori.

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