Incontro con Mons. Aldo del Monte


Domenica 5 novembre ha avuto luogo la prima delle otto giornate di spiritualità e cultura organizzate dal gruppo universitari di Novara. I giovani seguiti da don Silvio Barbaglia hanno vissuto questa esperienza a Massino Visconti (NO) insieme a mons. Aldo Del Monte, vescovo emerito della diocesi novarese. L’incontro con il vescovo che ha vissuto la drammatica campagna di Russia e il Concilio Vaticano II è stato il momento più toccante e stimolante della giornata, che fra l’altro prevedeva momenti di preghiera, di riflessione personale, di condivisione. La saggezza, la sapienza profetica di mons. Del Monte hanno stupito e affascinato tutti i ragazzi presenti e molto attenti a quello che egli diceva.

Mons. Del Monte si è detto felice di quest’incontro: un momento che lo ha riportato alla sua giovinezza, quando lavorava nella scuola e nella pastorale giovanile e universitaria, ricavandone frutti molto importanti per la sua vita. Ha ricordato la sua amicizia e il suo lavoro ventennale con Vittorio Bachelet, i suoi metodi pastorali un po’ innovativi per i tempi, le lunghe ore passate nel confessionale o nei giardini e sulle strade con i ragazzi.

Mons. Del Monte ha vissuto tutto il tragico secolo ventesimo e, con quest’esperienza, si è rivolto a giovani che hanno adesso vent’anni o poco più.«Voi siete gli uomini e le donne del domaniha detto il vescovo emerito di Novara – dovete diventare, come vi ha esortato il Papa, le sentinelle del terzo millennio». La prova più importante per la Chiesa è infatti quella di allacciare rapporti con il mondo giovanile ed è questa, secondo mons. Del Monte, la grandezza della parola profetica di Giovanni Paolo II e del suo amore per Dio, per gli uomini, per la storia. Lo stile da adottare è allora quello del cercare, ricercare, trovare la Verità, che è Cristo: questo è stato anche il cammino del vescovo e dei giovani che egli ha seguito e guidato nella fede.«Carissimi giovani – sono state le parole di mons. Del Monte – Cristo ha bisogno di voi, ha bisogno di costruttori di tempi nuovi!». Il vescovo emerito di Novara ha poi fatto una panoramica sul secolo ventesimo (il “suo” secolo, come spesso sottolinea), pieno di dolore, segnato da due guerre mondiali, dal buio della violenza e dell’odio; certo, è stato anche il secolo dell’affermazione delle democrazie e del progresso di scienza e tecnica, ma le correnti di materialismo e di ateismo provenienti dal secolo precedente hanno fatto sentire la loro nefasta influenza. La prima guerra mondiale ha incendiato il mondo, e in questo tragico scenario sono nati il sogno di un uomo nuovo (comunismo) e il sogno di una razza nuova (nazismo). I risultati sono sotto gli occhi di tutti: centinaia di milioni di morti causati da una moltitudine di dittature di cui quelle di Hitler e Stalin, che si scontravano sul Don e a Stalingrado, erano le più spietate ed assetate di sangue. E la Chiesa cosa faceva? Mons. Del Monte ha spiegato che la Chiesa aveva dei forti problemi: faceva fatica a far capire come Dio potesse amare l’uomo, in un tempo del genere. In più, la vittoria elettorale del 1948 in Italia, sugli acerrimi nemici marxisti, aveva dato alla Chiesa l’illusione di essere più forte.«Ma la pastorale era in decadenza – ha testimoniato mons. Del Monte – ed io, personalmente, dopo la guerra giravo per i centri di spiritualità di tutta l’Europa, per curare le ferite della mia anima». L’avvenimento però decisivo per la “guarigione” di Mons. Del Monte è stato il Concilio Vaticano II, a cui egli stesso ha partecipato, come “procuratore” del “suo” vescovo di Tortona. Ed è stata questa, ha ricordato, la risposta al desiderio di fede e di cambiamento nella Chiesa, la rugiada che ha medicato le ferite spirituali. Mons. Del Monte ha infine affermato che il dolore nel mondo è proporzionale al suo degrado morale, oggi sotto gli occhi di tutti (problemi familiari, violenze sui bambini, ingiustizie sociali).«Ma la deriva dell’etica e del mondo – ha concluso il vescovo emerito di Novara – può essere impedita da giovani generazioni che cerchino, ricerchino, conoscano Cristo e il suo Regno: l’uomo ha bisogno del Regno di Dio, che porta pace e gioia. A voi il compito!».



Massimo Donaddio