Incontro con il presidente nazionale FUCI


Domenica 10 dicembre nella sede della Nuova Regaldi (via Tornielli 6) si è tenuto un incontro – dibattito con la partecipazione del presidente nazionale della FUCI, Michele Lucchesi e dei delegati regionali Marco Crosa (Vercelli) e Federico Friscina (Torino). Il gruppo degli universitari novaresi guidato da don Silvio Barbaglia ha voluto ascoltare i rappresentanti della FUCI per cercare di capire se l’esperienza di cui essi sono testimoni possa essere una realtà anche a Novara. Che cos’è allora la FUCI? La sigla significa “Federazione Universitaria Cattolica Italiana”: è una federazione di gruppi (e non un’associazione), i quali sono autonomi nelle proprie scelte sui contenuti da approfondire, pur nella condivisione di uno stile e di valori comuni. La Federazione ha una grande storia alle spalle (essendo stata fondata nel 1896) costellata di figure che sarebbero state protagoniste nella vita ecclesiale e della nazione: basti pensare a Pier Giorgio Frassati, Papa Montini, Aldo Moro, Giulio Andreotti.« Lo stile della FUCI – dice Michele Lucchesi -è caratterizzato da una riflessione critica sull’essere parte della Chiesa oggi, sul nostro essere giovani, sull’università, per una formazione della persona più completa possibile, per crescere. Gli orizzonti della FUCI sono ampi: vogliamo tenere lo sguardo aperto sul mondo, sulla Chiesa, sulla società». I valori che guidano la Federazione sono il servizio alla Chiesa, senza chiusure alle altre realtà esistenti, ma in comunione con gli altri; il dialogo sia all’interno dell’Università, sia nella Chiesa e nella società. Anche il valore del servizio nella società è stato sottolineato, unito all’importanza di un approfondimento teologico con uno sguardo critico e profondo su come vivere la fede oggi. Il centro di questo discorso è che è essenziale capire la propria fede, approfondirla, per amarla e vivere in armonia con essa.

La fede può anche illuminare l’approfondimento culturale dei giovani universitari, il loro modo di studiare, la loro presenza in università. Lo studio è inoltre ritenuto un momento importante per la formazione e la comprensione della realtà, ai fini di esserne sempre più parte attiva.

Essenziale è ancora il dialogo reciproco, l’interrogarsi insieme per arricchirsi vicendevolmente, accogliendo anche la sfida della diversità, di pensiero e di esperienze.

La Federazione, che lascia molta autonomia ai singoli gruppi, si struttura a livello locale, regionale e nazionale. Ci sono alcuni appuntamenti fissi nazionali ogni anno: in particolare le due settimane teologiche ( una biblica e una di approfondimento sul Concilio) presso il monastero di Camaldoli e una settimana per la formazione dei responsabili dei gruppi. La FUCI redige anche un giornale di riflessione (Ricerca) che rappresenta la voce della Federazione verso l’esterno.

Storicamente, la Federazione è nata dall’Azione Cattolica e ne fa tuttora parte, seppur con molta autonomia, essendo legata alle medesime scelte di fondo e alla valorizzazione del patrimonio del Concilio Vaticano II.

«Potremmo dire – afferma Lucchesi – che la nostra è una sfida impegnativa, ma siamo convinti che il patrimonio storico, culturale e spirituale della FUCI possa essere investito ancora oggi con notevoli frutti per coloro che ne partecipano».



Massimo Donaddio