Piergiorgio ci parla

Appunti per un discorso sulla carità (1925)


Amici, non è con voi che io dovrei intrattenermi su uno dei problemi più interessanti della nostra vita quotidiana. Voi che appartenete alla Fuci non avete bisogno di sentire ricucinare in meschine parole cose già tante volte sentite. Però data la gravità dell'argomento non credo inutile ripetere delle cose già vecchie. Ognuno di voi sa che base fondamentale della nostra religione è la Carità, senza di cui tutta la nostra religione crollerebbe, perché noi non saremo veramente cattolici finchè non adempiremo, ossia non conformeremo tutta la nostra vita ai due Comandamenti in cui sta l'essenza della Fede Cattolica: nell'Amare Iddio con tutte le nostre forze e nell'amare il prossimo come noi stessi. E qui sta la dimostrazione esplicita che la fede Cattolica si basa sul vero Amore e non come vorrebbero tanti altri per poter tranquillizzare la loro coscienza dare per base alla Religione di Cristo la violenza. Con la violenza si semina l'odio e si raccolgono poi i frutti nefasti di tale seminagione, colla carità si semina negli uomini la Pace, ma non la pace del mondo, la Vera Pace che solo la Fede dio Gesù Cristo ci può dare affratellandoci gli uni cogli altri . Lo so che questa via è erta e difficile e piena di spine, mentre l'altra a prima vista parrebbe più bella e più facile e più soddisfacente, ma se noi potessimo scandagliare l'interno di coloro che disgraziatamente seguono la vie perverse del mondo, noi vedremo che mai in loro c'è la serenità che proviene da chi ha affrontato mille difficoltà e rinunciato ad un piacere materiale per seguire la legge di Dio. Oggi dopo una guerra terribile che ha dilagato in tutto il mondo portando la rovina materiale e morale, noi abbiamo uno stretto dovere di cooperare grandemente alla rigenerazione morale della società mondiale affinché possa spuntare un'alba radiosa in cui tutte la nazioni riconosceranno non solo nelle parole ma in tutta la vita dei loro popoli per Re Gesù Cristo come lo fece già nel medio evo la Repubblica fiorentina. Ma per portare a compimento questo grandioso problema, questo bellissimo piano bisogna lavorare grandemente ed uno dei compiti più adatti è quello offerto dalle Conferenze di San Vincenzo. Io non so se voi tutti conoscete che cosa sono queste istituzioni così meravigliosamente ideate da San Vincenzo de' Paoli. Un'istituzione semplice adatta per gli studenti perché non implica impegni, unico e solo quello di trovarsi un giorno della settimana in una determinata sede e poi visitare due o tre famiglie ogni settimana. Vedrete, poco tempo, eppure quanto bene possiamo fare a coloro che visitiamo e quanto bene possiamo fare a noi stessi. I confratelli visitando quelle famiglie sono quasi direi strumenti indegni della Divina Provvidenza: noi avvicinando i poveri a poco a poco veniamo ad essere i loro confidenti e i consiglieri nei momenti più terribili di questo terreno pellegrinaggio, noi insinuiamo a loro quelle parole confortatrici dettateci dalla Fede e tante volte riusciamo, non per merito nostro, a portare sulla via retta gente che non per cattiveria s'era allontanata. Ma io credo di poter dire che la Conferenza di San Vincenzo con le visite dei poveri serve a frenare le nostre passioni, ci dà sempre maggiori incitamenti per metterci sulla buona via per mezzo di cui noi tutti cerchiamo di arrivare al gran porto. L'assistere quotidianamente alla Fede con cui le famiglie spesso sopportano i più atroci dolori, il sacrificio perenne che essi fanno e che tutto questo fanno per l'Amore di Dio ci fa tante volte rivolgere questa domanda: io che ho avuto da Dio tante cose sono sempre rimasto così neghittoso, così cattivo, mentre loro, che non sono stati così privilegiati come me, sono così infinitamente migliori di me. Ed allora noi veniamo a fare il proponimento della nostra coscienza di seguire d'ora in avanti sempre più la via della Croce, l'unica via che ci porta alla Salute Eterna. Ora innumerevoli conferenze esistono nella città di Torino e fra queste anche una universitaria...composta in maggioranza di gente che sta quasi per lasciare la vita studentesca...Ora noi rivolgiamo a voi un caldo appello affinché vogliate rigonfiare le file dei confratelli ormai assottigliatesi ed ognuno di voi possa così portare il proprio contributo della propria attività per sollevare quelli che soffrono. Venite con slancio a queste conferenze, venite ed ogni vostro sacrificio certo vi sarà ricompensato in Cielo perché Gesù Cristo ha promesso che tutto quello che noi faremo ai poveri per Amor Suo, Egli lo considererà fatto come a Se stesso. Non vogliate negare a Gesù questo Amore, a Lui Che per amore infinito dell'Umanità ha voluto essere nel Sacramento dell'Eucarestia, come il Nostro Consolatore e come il Pane dell'Anima..."