Antonio Malerba è nato a
Galliate il 25 maggio 1957.Risiede a Novara dall' età di meno un anno ed è
laureato in Sociologia all'Università degli Studi di Urbino. E' sposato con due
figli. Amministratore delegato della Nuova Tipografia San Gaudenzio S.p.a.,
svolge la propria attività professionale nell' ambito delle arti grafiche e
della comunicazione. Consigliere comunale la prima volta nel 1983, in precedenza
era stato animatore del movimento degli studenti novarese, fondatore del Centro
culturale In forma di rosa, membro di segreteria provinciale dell' Arci. Dal
1984 al 1991 è stato assessore alla Cultura al Comune di Novara. Per un
anno assessore al Bilancio e, dal 1989 al 1991, all' Urbanistica. Da Settembre
1991 al maggio 1993 è stato Sindaco di Novara. Recentemente ha pubblicato per
Il Torchio - service by Iterlinea - il libro " Un' idea di Città. Novara
nella metropoli Milanese".
La
città in comune
Il bisogno o, se si vuole, il
desiderio di una città migliore, pronta ed all’altezza della nuova
competizione fra sistemi urbani in atto in Europa, sicura, pulita, efficiente ed
equa nei suoi servizi, attiva nella gestione del suo territorio, nella tutela e
valorizzazione delle risorse esistenti e nella promozione del suo sviluppo, è
cresciuto in maniera diffusa ed è condiviso da un sempre maggiore numero di
cittadine e cittadini.
Novara e la sua Provincia si
trovano a vivere un momento storico di eccezionale importanza: gli investimenti
infrastrutturali progettati o in corso di esecuzione (il collegamento diretto
Genova-Sempione-Rotterdam, la nuova linea ad Alta Capacità
Lione-Torino-Milano-Trieste, il nuovo aeroporto intercontinentale di Malpensa,
confinante con il territorio e che sarà collegato a Novara dalle Ferrovie Nord,
per citare i più importanti) offrono straordinarie opportunità di sviluppo
economico – tanto nel settore industriale che in quello dei servizi – quali
possono derivare dall’insediamento di nuove imprese nazionali ed
internazionali, dalla creazione di grandi centri direzionali e di smistamento
merci, nonché dalla realizzazione di locazioni residenziali e alberghiere di
qualità.
Nel particolare momento del
rafforzamento e integrazione della Comunità Europea e nel contesto della
progressiva globalizzazione dei mercati, il territorio novarese, con la sua
invidiabile collocazione geografica – crocevia stradale e ferroviario fra nord
e sud d’Europa – con la grande disponibilità di aree libere e attrezzate
lungo le vie di comunicazione e infine con le notevoli potenzialità del suo
tessuto economico, ambientale e sociale, può diventare un importante polo
tecnologico, logistico e produttivo di interesse internazionale.
Tutto questo potrà avvenire
solo se la comunità novarese, nell’insieme dei suoi enti e istituzioni
locali, con le associazioni di categoria ed i cittadini tutti, sarà capace di
formulare e costruire insieme un progetto complessivo di sviluppo del
territorio, sfruttando al meglio le opportunità offerte dai grandi investimenti
infrastrutturali.
Solo così sarà possibile una
crescita sana e compatibile, che rispetti sia le vocazioni che l’identità
culturale della nostra area, evitando i rischi di una crescita incontrollata e
deturpante, nella piena salvaguardia e potenziamento dell’habitat e
dell’ambiente naturale.
Lo straordinario sviluppo che
– volente o no – interesserà Novara e il suo territorio nel prossimo
futuro, non è infatti privo di rischi.
• In primo luogo perché le grandi iniziative
infrastrutturali che si realizzeranno qui a causa della collocazione geografica
di Novara sono state tutte decise altrove e rappresentano una sorta di
modernizzazione dall’alto per il nostro territorio. Il quale dovrà per tanto
attrezzarsi per scegliere quale sviluppo perseguire in armonia con la propria
vocazione, attorno ad una rinnovata idea di città.
• In secondo luogo perché se non si affermasse un
progetto complessivo gestito dalla comunità novarese, i rischi di abuso nel
consumo del suolo, di cementificazione, di inquinamento, di “non governo”
urbanistico crescerebbero in maniera significativa.
• In terzo luogo perché uno sviluppo incontrollato,
guidato unicamente dal paradigma della crescita tout court, renderebbe difficile
la difesa e la valorizzazione dell’identità culturale della città e la sua
stessa coesione sociale, allargando la forbice fra chi riuscirà a stare al
gioco e chi no.
Le scelte amministrative dei
prossimi anni saranno infatti fortemente influenzate dagli interessi dei milioni
di passeggeri e di tonnellate di merci che transiteranno in una Novara sempre più
incrocio di mobilità, e il rischio che la domanda sociale dei residenti rimanga
penalizzata indubbiamente esiste.
Per questo è importante ragionare
sulla attrattività di Novara.
Il ruolo e lo sviluppo di una
città dipendono in gran parte dalla sua capacità di attrazione, che riguarda
sia chi, da fuori, viene attratto, sia chi, residente, decide di rimanere.
Se chi è attratto o si desidera
attrarre fa parte di quegli attori che sono significativi ed essenziali per lo
sviluppo culturale, economico e produttivo, allora la città può assumere un
ruolo attivo, se non di leadership; in caso contrario il ruolo si riduce sempre
più fino a diventare marginale.
Se la nostra attenzione si
concentra dunque in particolare su chi vogliamo attrarre (o, in riferimento al
vasto patrimonio di istituti di ricerca presenti a Novara, trattenere), ne
discende subito l’individuazione dei principali fattori di attrattività su
cui puntare.
Così ad esempio se il Cim è il
principale fattore per scommettere sul ruolo di Novara quale polo logistico di
livello internazionale, andranno organizzate tutte quelle attività di contorno
alla rottura di carico delle merci in transito in modo da creare in loco valore
aggiunto e, quindi, creare anche occupazione qualificata.
Se invece vorremo puntare sulla
qualificazione ulteriore di Novara come polo tecnologico e della ricerca, per
attrarre imprese high tech, ricercatori, tecnici, ecc., andranno organizzati
centri di ricerca, potenziata l’università, predisposte reti tecnologiche,
facilitazioni fiscali per gli investimenti, migliorato il parco abitativo e gli
standard di qualità della vita in città.
Un approccio propositivo al tema
della new economy, infine, potrà portare alla formazione di un vero Distretto
Formativo.
Le nuove tecnologie rileggono i
mercati e possono aiutare le aziende della old economy a fare più business.
Nei prossimi due anni
mancheranno da 200 a 400 mila persone qualificate nella new economy.
Una soluzione può essere quella
di cercarli all’estero. Oppure, qui ed ora, verificata l’esistenza di alcuni
assetti che, se riletti, riordinati e gestiti, possono dare luogo ad un
distretto formativo, si possono creare in loco i tecnici di cui vi è bisogno e
attirare le aziende interessate a nuove localizzazioni laddove c’è la forza
lavoro qualificata che cercano.
La presenza delle facoltà di
lettere ed ingegneria, così come di aziende comunali in grado di avviare la
cablatura della città, per portare la fibra ottica al cittadino così come
nelle nuove aree edificabili o in quelle dismesse da recuperare, costituiscono i
primi elementi concreti per avviare un distretto formativo ed una politica di
attrazione delle aziende del settore.
La prospettiva guidata dal
paradigma della crescita tout court vede con favore il sorgere, più o meno
spontaneo e disseminato disordinatamente, di insediamenti terziari del più
diverso tipo (centri commerciali, alberghi, ecc.), con un uso intensivo del
suolo ed un aumento dell’occupazione precaria e dequalificata.
Viceversa, una prospettiva
diversa e capace di assumere come vincolanti anche i paradigmi dell’equità e
dell’ambiente può indirizzare le chance di sviluppo di Novara e del suo
territorio verso l’innovazione, la ricerca e le nuove tecnologie, il
risanamento ambientale, attraendo occupazione duratura e di pregio, in un
ambiente riqualificato.
Elementi per uno
sviluppo di qualità
Lo sviluppo di Novara deve
essere progettato in modo strettamente integrato e connesso a quello del
territorio circostante: comuni e province limitrofe.
Le problematiche dello sviluppo
del territorio (o marketing territoriale), la cultura dei patti territoriali o
d’area, gli accordi di programma con una visione sovracomunale dei problemi,
sono ancora ai primi passi nel nostro paese, mentre sono abbondantemente
conosciute e applicate negli altri paesi europei.
Per la crescita e il benessere
dei suoi cittadini, il territorio deve essere visto come un bene/servizio
complesso da promuovere sul mercato attraverso opportune azioni di marketing e
promozioni di qualità a livello europeo ed internazionale.
Questa azione dovrà essere
concertata con la Provincia in sinergia con i piani d’area e il piano di
coordinamento territoriale.
Un ruolo di primo piano dovrà
essere assegnato alla costituenda Agenzia per lo Sviluppo territoriale.
Il governo locale della città
dovrà essere sempre più di tipo propositivo/imprenditoriale,
sia con strumenti urbanistici e pianificatori di tipo nuovo (aperti allo
sviluppo), sia fornendo servizi e infrastrutture utili alla crescita della
comunità locale.
Andrà inoltre garantita una
semplificazione amministrativa, con regole semplici ed efficienti che
favoriscano nuove iniziative ed insediamenti utili alla collettività in tempi
certi e brevi.
Il modello di riferimento, già
in uso in altre realtà, è quello della Qualità Totale dei servizi resi alla
città, con l’obiettivo di soddisfare i bisogni del Cittadino/Cliente
attraverso una maggiore responsabilizzazione e professionalità.
I punti chiave qualificanti per l’attrattività dell’area novarese
• Il polo scientifico e della ricerca: Sant’Agabio cittadella
tecnologica
Con la realizzazione di un nuovo
accesso alla stazione FFSS e Nord riunificate, bello e funzionale, coinvolgente
le aree del Quinto magazzino e dell’Olcese.
Con la valorizzazione dei centri
di ricerca ed innovazione, a partire dal polo Tecnologico presso l’ex Isml e
dall’istituto Guido Donegani.
Con l’insediamento di nuove
facoltà universitarie (es. informatica, scienza dei materiali e chimica fine,
biotecnologie).
Con il recupero di aree dismesse
per insediamenti puliti ad alta tecnologia (HI-TECH).
• Il polo logistico europeo
Con la realizzazione del Nodo
TEN (Trans European Network) Europeo per i traffici nord-sud, est-ovest.
Con la realizzazione del centro
di smistamento del traffico merci dei trafori trans-alpini (Sempione 2006,
Gottardo 2012).
Con un nuovo Piano Strategico
per il Cim, struttura logistica al servizio del territorio, articolato in:
• una struttura a rete con
aree industriali di appoggio nei sette comuni della cintura;
• una gestione diretta
Eurogateway per la logistica al servizio delle imprese novaresi (che oggi non
utilizzano il Cim
• Il distretto formativo per la new economy
Con l’attivazione di progetti
formativi in collaborazione fra le facoltà esistenti e quelle future
dell’Università e le aziende municipali interessate alla cablatura della città,
per la formazione dei tecnici qualificati sempre più richiesti dalla new
economy, per la promozione di nuovi imprenditori su Web per cittadini ed
imprese, per la predisposizione delle condizioni favorevoli all’insediamento
di aziende importanti che troverebbero qui forza lavoro qualificata, con la
conseguente riduzione del turn-over e
quindi dei costi.
In questo capitolo, deve trovare
il posto che merita l’impegno per una amministrazione snella e di qualità.
Con la informatizzazione e la
trasparenza di tutte le pratiche.
Con la conseguente risposta
immediata ai cittadini ed utenti.
Con uno Sportello Unico che
diventi tale davvero.
Con autorizzazioni rapide per i
nuovi investitori.
Se i fattori di attrattività
sono ciò che consente alla città di emergere nella competizione fra sistemi
urbani, va riconosciuto che sempre più difficilmente le città riusciranno ad
affermare un proprio rango se non saranno in grado di proporre una qualità
urbana e ambientale complessiva.
Ad una strategia per la qualità
urbana partecipano a pieno titolo gli indirizzi per l’ambiente, la
valorizzazione del patrimonio culturale, lo standard residenziale. Ma in termini
d’immagine il tema della qualità emerge rispetto a come si presenta la città
nel suo sistema di spazi pubblici: l’identità dei suoi quartieri, delle sue parti, del suo centro.
Il nuovo Piano Regolatore Generale,
da questo punto di vista, si presenta come un quadro di riferimento generale che
consolida e dà organicità all’attività dell’Amministrazione per
riqualificare la città e innovare il governo del territorio, secondo i principi
della concertazione pubblico privato e della equa distribuzione delle opportunità
e dei contributi all’interesse pubblico.
Con questa nuova strumentazione
è possibile porsi ambiziosi obiettivi di qualificazione urbana e soprattutto
ambientale.
a)
una sistemazione e un
completamento del sistema viabile, con una circonvallazione a 360°, in modo da
ridurre drasticamente il peso del traffico di passaggio dall’area centrale e
agevolare gli accessi al sistema autostradale.
b)
un riordino delle grandi attrezzature (ospedale, università, centri
amministrativi) permettendone lo sviluppo funzionale e i servizi d’appoggio,
soprattutto parcheggi, previsti al limitare del centro storico, ma confermandone
per il medio periodo la localizzazione nell’area centrale, la più adatta e
abituale per i novaresi. Nel lungo periodo, in realtà, andranno previste
c)
per l’ospedale una nuova possibile collocazione organica, comunque
nella città di Novara, assicurando nel contempo una destinazione a servizi
pubblici per l’area che lo ospita attualmente;
d)
per l’università, nuovi e qualificati spazi, secondo standard
urbanistici e didattici adeguati, in grado di soddisfare una domanda
crescente e diversificata di nuove facoltà, lauree brevi, dottorati di ricerca,
ecc..
e)
una dotazione di aree verdi (con la previsione del raddoppio della
superficie) che, partendo dai quartieri, si congiunga in una vera cintura verde
al bordo della città, appoggiata ai fiumi, ricca di percorsi ciclopedonali e di
alberature, da ottenersi anche coinvolgendo i proprietari agricoli con incentivi
per ripristinare i sistemi tradizionali dei paesaggi agrari: i filari, le siepi,
le macchie boscate, soprattutto nelle zone di maggiore interesse paesaggistico e
ambientale: sponde Agogna, Parco della Battaglia, le zone ad est della città
tali da comprendere le aree in fregio al Terdoppio.
f)
un sistema di completamento dei quartieri residenziali lungo i bordi
urbani attento sia a fornire un modello residenziale a bassa densità oggi
carente in città, sia a definire i bordi urbani, spesso sfilacciati e privi di
identità: andranno rifatte le Porte della città, valorizzati gli assi con le
viste del San Gaudenzio, utilizzate le sponde dei canali per ridisegnare il
paesaggio di Novara per chi entra, conservando la configurazione stellare della
città e le “lingue” verdi che vi si inseriscono.
g)
il riordino del sistema di distribuzione commerciale secondo
l’indirizzo di contenere al massimo gli insediamenti di grande distribuzione e
valorizzare gli assi commerciali esistenti, chiamando gli operatori a
partecipare a programmi di qualificazione dello spazio pubblico di loro
interesse. In questo ambito debbono trovare spazio la riqualificazione del
Mercato Coperto e delle aree mercatali di quartiere.
h)
L’estensione dell’abitudine al recupero edilizio piuttosto che alla
costruzione di nuovi edifici, per consolidare un’immagine della città
tradizionale cara a tutti e fin troppo alterata negli ultimi decenni. Tale
estensione dovrà ricomprendere anche le cascine rurali da destinare, dove
possibile ad attività sociali e culturali.
Novara dovrà puntare con
decisione sulla qualità dello sviluppo e sulla qualità della vita urbana per
guadagnare la pool position nella competizione fra città ed aree urbane
europee.
Diversamente, lo sviluppo
indotto dalle grandi infrastrutture già realizzate o in itinere potrà avere
sgradite ricadute sul piano della compromissione del territorio ed ambientale,
ed anche dal punto di vista sociale, relegando Novara ad area periferica della
grande metropoli.
Viceversa, se Novara vorrà
mantenere e rafforzare un proprio tratto distintivo, ed evitare di divenire una
semplice arena per i transiti dei milioni di passeggeri che, per affari o anche
per turismo, transiteranno sul nostro territorio, dovrà valorizzare e rinnovare i
propri elementi di identità.
A tale scopo, andrà perseguita
una coerente
e coraggiosa politica di recupero e qualificazione degli spazi pubblici della
città.
Per creare infatti le condizioni
migliori per l’affermarsi di una città differenziata, accessibile e fluida,
capace di produrre integrazione sociale e innovazione culturale, vanno
assolutamente recuperati e valorizzati gli spazi pubblici della città.
Questi spazi, infatti,
rappresentano la risorsa essenziale per la comunicazione diretta in città.
Esattamente al contrario di quanto avviene in uno spazio privato, lo spazio
pubblico è un punto di incontro nel quale tutti possono accampare gli stessi
diritti. Una piazza, un parco comunale, un museo o un centro sociale sono di
tutti e di nessuno in particolare.
Per sconfiggere la tendenza
all’omologazione e la diffusione dell’anonimato, occorre che la politica
pubblica sappia ridare “luogo ai luoghi”: la recente realizzazione della
nuova piazza a Sant’Agabio è stata un’eccellente iniziativa in proposito.
Così come le progettazioni per il nuovo arredo delle piazze del centro storico.
Ma occorrerà procedere con
determinazione al recupero dei più significativi beni culturali ancora in
attesa di restauro (Broletto e Casa Bossi senz’altro; più in là il
Castello); riprendere a disseminare nei quartieri nuovi spazi quali centri
sociali e “contenitori” per i giovani, oggi obbligati a ritrovarsi
in luoghi privatistici dalla pressoché totale mancanza di spazi pubblici loro
dedicati; e infine intraprendere coraggiosi progetti di nuovi parchi urbani, a
partire da quello del Terdoppio. Novara ha bisogno di una politica che
persegua con coraggio e lungimiranza la valorizzazione degli spazi pubblici, ben
sapendo che essa porta con sé inevitabilmente l’apertura all’imprevedibilità
e al confronto con il diverso.
Affrontare lo sviluppo che verrà
con lo spirito dei protagonisti che scelgono e governano il proprio futuro,
puntando sull’innovazione e l’eccellenza del sistema produttivo, su una città
di qualità nei servizi che rende e nell’ambiente che la compone, su una
rinnovata integrazione sociale e identità culturale a partire dalla
riproposizione degli spazi pubblici come luoghi elettivi di una città aperta e
tollerante, differenziata e solidale: questi sono gli ingredienti essenziali che
danno il sapore di una rinnovata “idea di città” attorno alla quale si
articola la proposta di governo del centro sinistra per Novara per i prossimi
cinque anni.
È solo dopo aver trattato del momento storico che sta vivendo
Novara, di come governarlo per non esserne “governati”, che affrontiamo
tutti quegli altri temi che potremmo definire quotidiani.
Sono i temi che tutte le
Amministrazioni comunali devono affrontare e che determinano il grado di
efficienza-percepito perché è proprio la somma di questi servizi che definisce
la qualità della vita di una città.
Li abbiamo divisi in tre
grandi capitoli:
• I servizi al Cittadino
• L’ambiente Urbano
• La conoscenza e la cultura
L’area del
cittadino
I servizi
sociali
Novara dispone di una
tradizione di civiltà e di buon funzionamento dei servizi sociali alla persona.
Occorre partire dagli
standard raggiunti per consolidarli e svilupparli, mantenendo sia la quantità
della spesa che la qualità dei servizi offerti.
Possiamo affermare, con
orgoglio, che in questo campo la nostra città è oggi all’avanguardia non
solo in Piemonte!
La nuova Amministrazione
dovrà confermare l’impegno in questo campo e sperimentare vie di
miglioramento, anche ipotizzando l’affido a gestioni
private di alcuni servizi oggi erogati direttamente
dall’Amministrazione.
Nell’attuare questa
politica l’Amministrazione non ricercherà solo la via della minore spesa ma,
con uno stretto controllo del rapporto costi/benefici, quella capace di offrire
servizi adeguati ad un prezzo equo.
Per un ulteriore sviluppo
quantitativo e qualitativo dei servizi, la nuova Amministrazione si impegna
• ‑ad utilizzare al meglio tutte le
possibilità offerte dalla nuova legge quadro sull’assistenza che attribuisce
ai Comuni la programmazione, l’indicazione delle priorità e il controllo sui
risultati.
• ‑a farsi promotrice, nei confronti della
Regione Piemonte di tutte le iniziative necessarie per ottenere
una nuova legge regionale per il settore capace di garantire fondi certi
e ben indirizzati nei settori di effettiva necessità.
Il nuovo piano di sviluppo
dei servizi che l’Amministrazione intende porre in atto si dovrà ottenere
sviluppando a fondo un rapporto fattivo con le associazioni del volontariato,
con i sindacati e in generale con i cittadini rendendoli sempre più partecipi e
attivi.
La valorizzazione del
terzo settore andrà perseguita garantendo alle diverse realtà dello stesso il
coinvolgimento nella programmazione e nella realizzazione dei servizi.
La
famiglia e le sue esigenze al centro dell’attenzione
•
Asili nido
Negli ultimi quattro anni
porre al centro la famiglia ha voluto anche dire: offrire maggiori disponibilità
negli asili nido (+100 posti).
La qualità dei servizi
offerti è ottima, i suoi standard sono tra i più alti d’Italia.
La nuova Amministrazione
si impegna a confermare la qualità del servizio e ad aumentare l’offerta
negli asili nido, per far fronte alla lista d’attesa che oggi è ancora di 200
bambini. Le strade che intendiamo seguire sono due.
La prima nasce dal calo
del numero degli studenti e dalla conseguente possibilità di organizzare in
modo accorto l’accorpamento di alcune sezioni scolastiche.
Si potranno liberare così
nuovi locali da adibire a questo Servizio.
La seconda strada è
quella di stipulare nuove convenzioni con i privati.
•
Sostenere i giovani in difficoltà e i disabili
Di buona fattura sono
anche i servizi che oggi si danno ai minori e ai disabili. Si tratta di
confermare gli obiettivi perseguiti sin qui, con una specifica attenzione alla
individualità e personalizzazione dei servizi di supporto.
Per i minori in condizioni
di disagio vanno potenziati gli interventi a favore delle famiglie, incoraggiato
l’affido famigliare, qualificate le iniziative del Progetto Giovani in specie
nei quartieri periferici, cercando di farne elemento portante delle più
complessive politiche giovanili.
Le azioni di supporto
all’integrazione lavorativa vanno considerate a tutti gli effetti
nell’ambito delle iniziative per l’occupazione che il Comune intraprende.
Un’attenzione specifica
andrà rivolta ai programmi di eliminazione delle barriere architettoniche.
Gli Anziani,
una risorsa
Il principio di fondo che
ispirerà la politica per gli anziani è quello di considerarli una
“risorsa” e non un “problema”.
Se autosufficienti, vivono
intensamente la città e ne sono spesso i più gelosi “custodi”.
Dal punto di vista umano,
rappresentano un “capitale” di risorse importante per la città intera ed,
in specie, per i più giovani ed i bambini, con i quali vanno favorite occasioni
di incontro.
Tutte le iniziative di
carattere sociale e culturale positivamente sperimentate negli anni vanno
pertanto favorite e sostenute: in particolare i centri d’incontro nei
quartieri.
Potenziando e qualificando
ancor più il servizio di assistenza domiciliare si creano le condizioni per
mantenere gli anziani nel proprio ambito familiare, lasciando il ricovero in
Istituto come ultima possibilità.
D’altra parte
l’offerta di posti in istituto va comunque arricchita: vanno pertanto favorite
le iniziative private previste dal Priusst e quelle pubbliche da tempo
all’ordine del giorno – come il recupero del vecchio De Pagave – per
dotare la città di altre case protette.
Una
città con le donne!
Conoscere e capire le
diversità è un compito fondamentale per un’Amministrazione
moderna.
Non è solo un mezzo per
dare risposte concrete a esigenze diverse. Dare vita a una “città con le
donne” è soprattutto credere in una politica che riconosce nelle diversità
l’elemento fondante per una sua crescita vera.
È per questo che
l’Amministrazione comunale farà leva sulle donne e sulle loro “diversità”.
•
Un Dipartimento al femminile
Dal punto di vista
amministrativo va considerato di primaria importanza portare a compimento la
formazione del “Dipartimento delle Pari Opportunità”. È questo uno
strumento importante per attuare a Novara azioni concrete che affermino la parità
tra uomo e donna non astrattamente nelle coscienze, ma nella vita concreta di
tutti i giorni.
Non possiamo più infatti
limitare le pari opportunità alla mera partecipazione formale delle donne alla
vita politica e amministrativa della città. Dobbiamo spingere il ruolo del
Comune a garantire il diritto di accesso al lavoro, allo studio, alla cura della
persona, al divertimento, alla mobilità e alla fruibilità degli spazi della
città a tutte le cittadine.
Queste alcune delle azioni
concrete che l’Amministrazione comunale e il Dipartimento dovranno avviare.
•
Tempi e orari a misura di donna
L’Amministrazione deve
fare una verifica complessiva di quanto realizzato con il Piano degli orari
della città. L’obiettivo è migliorare la loro articolazione e renderli più
vicini alle esigenze dei cittadini e, in particolare, delle donne che lavorano.
Questa verifica deve
estendersi anche al bilancio del primo anno di vita del “Mercoledì del
cittadino”, per conoscere il “livello del suo gradimento” e ampliarne
i servizi.
•
Consultori sempre più conosciuti
Il Dipartimento delle Pari
Opportunità deve farsi carico, in collaborazione con l’Asl, di una capillare
e ininterrotta informazione sui servizi offerti dai consultori.Questa attività
deve avere l’obbiettivo di sviluppare la conoscenza dei servizi offerti e
permettere così scelte ragionate e responsabili.
•
La Casa delle donne in difficoltà
Nel prossimo quadriennio
si deve proseguire il cammino intrapreso alcuni mesi fa per la realizzazione a
Novara di un punto di aiuto effettivo per tutte le donne maltrattate. È
un’esperienza nuova ma importante che va verificata passo dopo passo per
svilupparne tutte le possibilità.
•
La Casa delle donne
Un altro obiettivo è
quello di dare a Novara un punto di riferimento e di aggregazione per donne. Un
luogo dove incontrarsi e confrontarsi su temi come la salute, il lavoro, la
pace, la violenza sessuale. Temi rispetto ai quali le donne hanno sempre dato
vita a un’azione politica autonome e trasversale ai partiti istituzionali.
All’interno della casa dovranno trovare ospitalità tutte le associazioni
femminili e le iniziative ad esse collegate (“telefono rosa”, Centro di
documentazione sulla salute della donna ...)
Dare
spazio e strumenti alla creatività dei giovani
Le proposte che
l’Amministrazione farà al mondo giovanile partono da un bilancio
dell’esperienza non solo novarese: le politiche paternaliste che cercano di
mettere i giovani sotto un regime di controllo che ne limitano la responsabilità,
non hanno mai avuto successo!
Pertanto
l’Amministrazione lavorerà su queste linee guida:
• ‑creare il retroterra culturale necessario
a liberare le energie che caratterizzano il mondo giovanile
• ‑mettere i giovani al centro e con loro
fare progetti e proposte che li vedano responsabili e li rendano soggetto
pubblico, attivo e accettato.
Compito
dell’Amministrazione è sollecitare progetti, collaborare alla loro stesura,
finanziarli e dare vita a contenitori definiti con il pieno coinvolgimento delle
associazioni giovanili cittadine e della scuola superiore.
Nuovi spazi in
una città amica dei giovani
• ‑Una gara di idee darà un nuovo volto
all’area dell’ex-minigolf, entro la primavera del 2002. Le proposte dovranno
prevedere l’utilizzo dello spazio, i progetti di ristrutturazione, ma anche
impegni per una gestione diretta.
• ‑La Cascina Cascinetta deve diventare nel
più breve tempo possibile un Centro
culturale gestito direttamente dai giovani e attrezzato (“centro congressi”,
sala proiezioni...). La Cascina ospiterà anche le sedi di associazioni
culturali, ambientaliste e musicali del mondo giovanile.
• ‑Nel più breve tempo possibile va
individuata (magari sotto la curva dello stadio di via Kennedy) un’area da
“specializzare” con sale prove e sala registrazioni e da mettere a
disposizione dei gruppi musicali di base.
Più momenti
di festa e aggregazione in città
È
questo un terreno difficilmente programmabile. La “promessa” che
l’Amministrazione sa di poter fare ai giovani è quella di avere un occhio
particolare per ogni proposta seria in questo campo.
• ‑Per i giovani Novara deve avere una sua
rassegna a tema, che si articoli in un periodo di 10/15 giorni e che preveda momenti di cinema, teatro e musica. L’area
potrebbe essere quella dello stadio vecchio e di piazza Puccini.
• ‑Per valorizzare i gruppi musicali
emergenti e per metterli in contatto con la realtà dei locali novaresi,
proseguirà e si arricchirà l’esperienza di Art Café.
• ‑The battle of the bands, il concorso tra i
gruppi musicali di base, avrà il compito di portare alla ribalta una situazione
ricca di idee e professionalità
• ‑Novara dovrà organizzare una Fiera
multimediale per offrire ai giovani un contatto diretto con le nuove tecnologie
• ‑La città potrà animarsi, tra maggio e
settembre, con mercatini all’aperto dedicati alla musica e al tempo libero,
con gli artisti di strada, la musica e le proposte di Folkermesse e con i
concerti nelle piazze di Musica in centro.
Un miglior
coordinamento degli spazi esistenti
Si razionalizzeranno e
intensificheranno le proposte che già la città offre ai giovani negli spazi
della Barriera Albertina, del Teatro Faraggiana e nelle sedi di quartiere. Nuovi
spazi (palestre, aule...) in cui organizzare corsi, laboratori ...
su temi specifici si
potranno ottenere con una più proficua collaborazione tra Amministrazione e
scuole medie superiori.
Nuove convenzioni
metteranno a disposizione palestre a prezzi agevolati per studenti. Nei prossimi
5 anni andranno realizzate alcune specifiche iniziative di particolare valore.
Immigrati in
Novara
Una città aperta e
solidale deve saper offrire una dignitosa accoglienza a quanti – provenendo da
mondi lontani e poveri – arrivano da noi per contribuire, lavorando allo
sviluppo della nostra economia. Si tratta innanzitutto di rendere concreti gli
obiettivi di prima accoglienza in strutture dignitose per tutti e in specie per
le famiglie con bambini. In secondo luogo, vanno attuati interventi per
migliorare la “seconda accoglienza”, soprattutto per assicurare una casa e
un lavoro a quanti ne hanno bisogno.
Alcune prime esperienze di
cooperative di abitazione per immigrati vanno seguite con attenzione e
incoraggiate.
Occorre poi mantenere vivo
e aperto il dialogo con la città e promuovere l’azione culturale. Promuovere
quindi collaborazioni con le associazioni degli imprenditori per facilitare
l’inserimento lavorativo e con il volontariato che segue queste persone.
Le associazioni straniere
in città vanno incoraggiate anche attraverso uno specifico coordinamento,
favorendone l’integrazione.
La città dei
quartieri
Va valutata con attenzione
l’opportunità di ripresentare la riforma dei consigli di quartiere
recentemente approvata dal consiglio comunale e poi bocciata dal Coreco.
Al di là dei positivi
aspetti di riforma istituzionale, è utile infatti riaffidare ai quartieri
maggiori competenze gestionali, in particolar modo sulle manutenzioni ordinarie
ma, anche sull’affido e la cura dei giardini di quartiere, come sperimentato
positivamente in alcune realtà.
Si potranno avviare
progetti pilota per quartieri “centro-zona” con maggiori competenze
operative.
Va inoltre riconsiderata
la figura del vigile di quartiere che deve diventare un effettivo riferimento
sul territorio, in grado di prevenire ed eventualmente sanzionare i
comportamenti vandalici ed il mancato rispetto della cosa pubblica.
Una
proposta per ogni quartiere
Ogni quartiere, frazione,
rione deve poter avere un suo proprio luogo di identificazione. La città, per
riconoscersi come un’unità condivisa, deve saper vivere nelle sue parti,
arricchite di spazi e simboli di identità, di incontro e di vita sociale e
culturale.
Da qui l’idea di
(almeno) una proposta “forte” per ogni quartiere.
Centro città:
il recupero delle piazze del centro, secondo le indicazioni del concorso di
idee nazionale, e dell’asse pedonale: c.so Cavour, Mazzini, Rosselli.
Per il centro occorrerà inoltre dare vita, in
collaborazione con associazioni e categorie interessate, ad una programmazione
qualificata articolata e costante di iniziative di animazione, utili per
animarlo in via permanente e farne, oltre che il salotto buono della città,
anche la vetrina commerciale più significativa.
Sud-est: recupero
dell’area sportiva di via Poerio e qualificazione del Parco della Battaglia.
Porta Mortara:
la Piazza del Macello diventi la “Piazza” del quartiere, così come C.so
23 Marzo, opportunamente riqualificato, torni ad essere la “strada”.
Sant’Agabio:
oltre a quanto già previsto in progetto di carattere generale, va
recuperato il Parco del Terdoppio e l’area del mercato di via Bovio.
Nord-Est: detto
della zona Vela in altra parte del programma, andrà gestito con attenzione il
problema dell’interconnessione con l’alta capacità a San Rocco, anche
attraverso la realizzazione a Novara dell’osservatorio ambientale locale.
Nord: le
piazze di Veveri e Vignale!
S. Rita: riqualificazione
di via Biandrate.
S. Martino: risistemazione
complessiva della zona di via Alcarotti, con finanziamenti già disponibili
dall’alta capacità.
Ovest: riqualificazione
del largo Cantelli e della parte esistente del Parco dell’Agogna.
Sud: qualificazione
e arredo della piazza Donatello e sviluppo del Centro Sociale specie per i
giovani.
Torrion
Quartara: la piazza Montalenti.
Lumellogno: entrambe
le piazze.
Pernate: il
percorso piazza, scuola, asilo.
Sacro Cuore: riqualificazione
della piazza Balbo.
Amare
lo Sport come lo amano i novaresi
Sono più di 120 le società
e gli enti sportivi che operano in città. È una realtà importante anche per
la varietà di discipline affrontate.
A Novara lo sport, non
solo agonistico, è pratica diffusa.
Per tutti è strumento
importante di socializzazione, educazione e benessere psico-fisico.
Un’Amministrazione
locale attenta ha il compito di garantire impianti sportivi adeguati per qualità
e quantità e di stimolare la pratica sportiva con un’informazione ricca e
puntuale.
Più
spazi, più attrezzati per più discipline
Negli obiettivi della
nuova Amministrazione:
• ‑il progetto esecutivo del Parco del
Terdoppio con impianti per molte discipline sportive;
• ‑il completamento di tutti gli interventi
previsti per il P...del Parco dell’Agogna (Campo di Atletica leggera,
Stadio comunale “Piola”, Palazzetto dello sport, Bocciodromo coperto)
• ‑la progettazione definitiva della
copertura della pista di Hockey in viale Buonarroti.
Spazi
verdi attrezzati
Occorre mettere tutti gli
appassionati che praticano attività motorie nella condizione di poter
“modellare” il proprio tempo libero secondo le proprie esigenze .
Per questo, oltre a un
accesso più facile ai “grandi spazi” e ai luoghi attrezzati, la diffusa
pratica sportiva novarese deve poter contare su attrezzature “leggere”
(spazi vita...) con cui l’Amministrazione prevede di dotare molte aree a
verde.
La Casa dello
Sport
Un fermento sportivo così
intenso e importante non può non avere un luogo fisico dove incontrarsi e fare
cultura.
Perciò, recuperando i
locali dal sottotribuna dello stadio ristrutturato di via Alcarotti, si dà
l’obiettivo di dotare Novara di una “Casa
dello Sport”, un luogo attrezzato dove le diverse Federazioni sportive
potranno avere la loro sede e organizzare incontri e dibattiti.
Una nuovo e più intenso
rapporto tra Amministrazione e Mondo dello sport è lo strumento vincente per
una razionalizzazione della spesa pubblica che sappia dare sviluppo a programmi
sportivi mirati.
Una più
razionale gestione delle risorse
Razionalizzazione
nell’uso delle risorse, gestioni più funzionali degli impianti e delle
palestre, nuove convenzioni e nuovi regolamenti ripensati realtà per realtà
sono le linee guida per gestire l’esistente.
La
macchina comunale
L’attuale situazione è
sicuramente migliorata per quanto riguarda la formazione e l’aggiornamento
professionale dei lavoratori, così come per l’informatizzazione degli uffici:
questioni che vanno affrontate in una prospettiva di investimento e
aggiornamento permanente.
Va migliorata
l’attitudine manageriale e la capacità di lavorare per progetti, potenziando
le strutture dedite alla progettazione ed al controllo dell’esecuzione dei
lavori nonché dei risultati.
La certezza di regole e
tempi dove diventare la bussola che orienta il lavoro degli uffici, per tutti i
cittadini e soprattutto per gli operatori economici.
Determinante a questo
proposito è il buon funzionamento dello sportello unico. Va mantenuto il buon
livello dei servizi anagrafici e aperto lo sportello unico per gli stranieri.
Un ruolo ancor più
incisivo va assegnato all’Ufficio relazioni con il Pubblico, che deve
diventare una sorta di vetrina dell’Amministrazione, sempre pronta ad
accogliere il cittadino/cliente e a soddisfarlo nel modo migliore.
Sarà buona cosa
trasformare l’attuale ufficio in uno o più negozi, in luoghi specificativi
della città.
Infine, come detto in
premessa andrà posto l’obiettivo della certificazione di qualità.
A coordinare e dirigere
l’intera macchina comunale dovrà essere chiamato un city manager. (Direttore
generale)
L’area
dell’ambiente urbano
Conoscere e prevenire è
l’approccio metodologico che ci porterà ad investire meglio le risorse per
una città più vivibile. Il processo avviato dall’Agenda XXI locale
garantisce la condivisione degli obiettivi, la qualità del metodo, la certezza
dei risultati.
Incentivi
per chi affronta il “problema aria”
Il miglioramento della
qualità dell’aria a Novara passa principalmente per un intervento deciso
sulla razionalizzazione della circolazione
e sulla qualità dei mezzi di trasporto. (vedi mobilità)
L’obiettivo non può
essere che quello di una riduzione importante delle emissioni inquinanti,
provenienti da diverse fonti.
L’Amministrazione
comunale cercherà di promuovere un sistema di incentivazioni a favore del
sistema produttivo e dei cittadini che “investiranno” in questo settore con
l’ammodernamento dei mezzi di trasporto e con l’utilizzo di tecnologie meno
inquinanti, ma anche decentrando.
Mantenere
la qualità dell’acqua diversificando le fonti e depurando
L’acqua non è mai stato
un problema della nostra città.
Bisogna intervenire per
stimolare i cittadini al risparmio idrico.
La richiesta di acqua da
parte dell’industria e dei servizi deve essere evasa con l’utilizzo delle
acque provenienti dai processi di depurazione e dalle falde più superficiali.
La salvaguardia delle
falde acquifere passa anche attraverso:
• ‑la continuazione del programma di
investimenti che l’Amministrazione uscente ha messo in atto per
l’ammodernamento e l’ampliamento della rete di collettamento delle acque di
scarico,
• ‑la conclusione dei lavori di ampliamento
dell’impianto di depurazione che estenderà a tutto il territorio comunale
questo servizio.
Armonizzare
le risorse per un recupero di pregio delle aree degradate
Le risorse pubbliche
dovranno saper stimolare le risorse private per recuperare le aree dismesse,
soprattutto quelle ex industriali.
L’obiettivo non può
essere solo quello di restituirle all’utilizzo residenziale, produttivo e
ricreativo con un elevato standard ambientale e di sicurezza ma anche di
inserirle in un piano armonico di sviluppo della città, legato alle grandi
opere infrastrutturali previste per Novara.
In particolare per le aree
inquinate vanno proseguite, finanziate e
ampliate le iniziative previste dai programmi del PRU – e del PRUSST – che
prevedono controlli ambientali, progetti di bonifica e interventi di
risanamento.
Valorizzare
i rifiuti non solo con grandi progetti
Il piano di raccolta
differenziata verrà potenziato e progressivamente esteso a tutta la città.
Oltre alla necessaria adozione di nuove tecnologie per valorizzare le
“frazioni riciclabili”, per recuperare energia e per limitare la quantità
dei rifiuti che finiscono in discarica, a Novara devono essere migliorati i
servizi al cittadino, iniziando dal semplificare e modernizzare le procedure di
raccolta differenziata “alla fonte”, portando la raccolta differenziata
tutta a domicilio.
Un’Amministrazione
comunale moderna deve saper raggiungere l’obiettivo di una città più pulita
e accogliente, con l’attiva partecipazione dei cittadini e senza trascurare
l’inasprimento delle sanzioni amministrative.
La
città pulita
Il lavaggio delle strade
deve diventare prassi sistematica, con la collaborazione dei vigili urbani per
“liberare” le strade durante la notte per consentire appunto la pulizia.
Lavaggio, altrettanto
puntuale dei cassonetti, altrimenti maleodoranti…
Adozione delle idonee
“macchinette” per rimuovere le deiezioni dei cani.
• ‑Grande e costante campagna di
informazione e promozione della città pulita!
• ‑Repressione puntuale e severa delle
discariche abusive.
Ridurre
l’inquinamento acustico ed elettromagnetico
È obiettivo primario
tutelare la salute dei cittadini. Tale obiettivo oggi passa anche da un
atteggiamento attento verso i problemi che possono sorgere dall’utilizzo della
tecnologia.
Diminuire l’inquinamento
acustico attraverso la zonizzazione e i piani di risanamento è operazione
possibile e di grande rilievo.
Il piano di realizzazione degli impianti per la teleradio diffusione a
Novara dovrà tener conto sia delle esigenze dei gestori che delle istanze dei
cittadini.
Viabilità
e parcheggi
Un’accorta gestione
delle nuove previsioni di PRG potrà assicurare il deciso miglioramento
dell’accesso alla città (es.: è possibile realizzare quattro corsie lungo il
Canale Q.Sella), la riqualificazione del Cavalcaferrovia e l’abolizione dei
passaggi a livello in vari punti della città.
Il completamento
dell’anello tangenziale a 360°, la risistemazione della viabilità
interquartiere, con la individuazione possibile di alcune isole pedonali di
rione, l’avvio operativo del Piano Parcheggi, con realizzazione dei parcheggi
periferici (area stazione, via Marconi, largo Alpini d’Italia, largo Pastore)
e di un grande parcheggio sotterraneo in largo Bellini – anche con
il concorso di contribuenti privati e di A.C. – tutto ciò determina
le condizioni di possibilità concreta per lo snellimento del traffico nel suo
complesso e la riduzione dello stesso nell’area centrale.
Il centro da questo punto
di vista dovrà essere effettivamente precluso alle auto e arricchito di
iniziative culturali di animazione, ecc.
Le navette elettriche
andranno aumentate garantendo i collegamenti fra i nuovi parcheggi e il centro
stesso.
Con decisione andranno
promosse estesamente le piste ciclabili – oltre a mantenere le
esistenti – e tutte le iniziative di salvaguardia per i pedoni.
Andrà proseguita la
politica di valorizzazione del trasporto pubblico, sviluppando le attività
complementari in capo all’Azienda SUN in una logica non solo di bilancio ma di
miglior produttività complessiva.
Buona
manutenzione, strade, pubblica illuminazione, decoro della città
Negli anni recenti si sono
poste le basi per il potenziamento, il recupero e l’adeguamento della rete
viaria alle nuove esigenze che lo sviluppo della città avrà.
Relativamente al recupero,
importante è il realizzarsi, dopo assenze di parecchi decenni, della
riqualificazione della Zona Vela nei suoi 3 lotti previsti per il 2001 e 2002;
si tratta di ammodernare e recuperare la rete di strade, di verde e di pubblica
illuminazione in un punto della città originale per la struttura architettonica
e per la storia che rappresenta, un vecchio rione operaio che diventerà
un’area in cui si coniugherà la vivibilità e la storia della città, con
possibilità di sviluppo ulteriore visto che si realizzerà a breve lo
spostamento della linea ferroviaria della FNM.Altre strade saranno interessate
da questo tipo di intervento, di ammodernamento e di recupero funzionale, corso
Risorgimento e via Marconi tra tutte, dove con tecniche di progettazione più
avanzate si coniugheranno i diversi interessi della cittadinanza, del commercio
e l’artigianato, alle esigenze dei cittadini residenti.
Imponenti saranno i lavori
di realizzazione di nuovi collegamenti stradali, imposti dalle esigenze di
razionalizzare l’accesso alla città, di vivibilità per interi quartieri e
dal realizzarsi di importanti infrastrutture dentro la città.
Si tratta di lavori che,
sfruttando la realizzazione dell’Alta Capacità, del C.I.M., dell’Università,
nell’ambito del PRU di Sant’Agabio, modificheranno in modo sostanziale la
situazione esistente.
In particolare i lavori
interesseranno i Quartieri di S. Agabio, Nord, S. Rita e Ovest; mentre a S.
Agabio occorre dare realizzazione alla strada di collegamento tra la zona sud di
corso Milano fino alla strada sull’alzaia del canale Quintino Sella, il
collegamento che unirà corso Trieste con corso Milano nel tratto che delimiterà
il Parco del Terdoppio, opere che unite alla realizzazione da parte delle FF.SS.
del collegamento tra via Fauser e il C.I.M., trasformeranno l’intero quartiere
di S. Agabio in una zona con una maggiore vivibilità e un minore inquinamento e
pericolosità dovuta alla insistenza di traffico pesante. Con il realizzarsi
dell’A.C. si determineranno poi ulteriori sviluppi; a parte la realizzazione
dei parcheggi di interscambio, necessari e urgenti strutture per limitare
l’accesso al centro cittadino, lo sviluppo della rete stradale avrà uno
sviluppo tale da determinare la necessità di realizzare nelle zone di Veveri,
Vignale e Pernate la sistemazione del cuore di questi rioni, attraverso una
progettazione che coniughi l’antica struttura con le esigenze dei cittadini
residenti; un assetto stradale che impedisca il traffico pesante e quello che
non rispetta i limiti di velocità, con una nuova sistemazione non solo della
carreggiata, ma anche con un arredo urbano che sappia trasformare una semplice
strada o piazza in un luogo di aggregazione e di scambio. Ne trarranno
giovamento nelle zone indicate soprattutto il piccolo commercio e
l’artigianato e i cittadini residenti.
Infine con la
realizzazione della tangenziale che limiterà di molto il traffico sul corso
Vercelli e sul Giulio Cesare e la realizzazione delle opere stradali legate al
centro commerciale di S.Martino, l’assetto complessivo della rete stradale
cittadina subirà un notevole miglioramento.Infatti sono previsti interventi di
realizzazione di strade che collegheranno la statale per la Val Sesia con il
corso Vercelli e determineranno anche la ristrutturazione di molti incroci
cittadini sostituendo i pericolosi attraversamenti sulla via Biandrate, sul
viale Kennedy e su viale Papa Giovanni XXIII.mentre la conclusione dei lavori,
lunghi ed estenuanti, di costruzione del cavalcaferrovia del Gazurlo consentirà
di sviluppare la rete viaria ampliando la strada del Gazurlo e quella per
Casalgiate lungo l’asse tra la zona industriale tra Novara e Lumellogno e San
Pietro Mosezzo.
Così anche per quanto
riguarda il problema del collegamento tra corso della Vittoria e corso
Risorgimento, paralizzato dalla presenza della linea ferroviaria del Sempione
vedrà realizzarsi ad opera di FF.SS. di una serie di sottopassi importanti per
eliminare la discontinuità di collegamenti tra queste due importanti arterie
della città.
Circa il recupero
funzionale di molte aree della città, importante sarà la capacità
dell’Amministrazione di coniugare una coerente e programmata progettazione con
il finanziamento delle opere necessarie, anche attraverso la capacità di
razionalizzazione e di coordinamento con le diverse aziende del Comune che
operano sopra e sotto il suolo pubblico, in modo da coordinare interventi che
sappiano risolvere i numerosi problemi di manutenzione ordinaria e straordinaria
dei servizi della città.
Si tratta in particolare
di assumere l’impegno coerente con lo sviluppo della città di realizzare
quanto in diversi decenni non è stato fatto, opere fognarie nuove, soprattutto
nel centro storico, con le esigenze di manutenzione anche la più minuta delle
strade dei marciapiedi e della pubblica illuminazione portando a soluzione lo
stridente contrasto con impianti nuovi e moderni dal punto di vista del
risparmio e della funzionalità e della sicurezza con la insistenza di impianti
ancora legati a tipologie degli anni ’50.
In questo quadro non va
dimenticata la necessità di risolvere in tempi rapidi, vista la vetustà delle
opere il problema dei due cavalcaferrovie di Porta Sempione e Porta Milano, non
solo per la pericolosità insita in strutture degli anni ’30 ma anche per dare
un tocco di nuovo, dopo l’Antonelli, alla nostra città, con il concorso di
idee di importanti progettisti a livello europeo.
In ultimo ma non per
minore importanza, va messa mano a quanto l’Amministrazione uscente ha
iniziato a realizzare. Un piano di recupero delle strade private, circa 300, che
rappresenta un atto di civiltà verso cittadini che hanno contribuito e
contribuiscono con le loro tasse al bene della città ma che si trovano oberati
dal dovere di manutenzione di strade che in molti casi possono e devono essere
recuperati ad un ruolo pubblico, questo attraverso le previsioni del P.R.G. con
le forme della cessione gratuita delle aree o con la costituzione di consorzi
stradali che lasciando intatta la proprietà ai privati consente al comune di
intervenire per una quota del 50% alla realizzazione e manutenzione delle strade
stesse.
Una particolare attenzione
anche ai piccoli momenti quotidiani che, per la loro incidenza continuativa
sulla nostra vita, acquisiscono significato e forza nella costruzione della città
e della sua immagine e costituiscono elementi importanti di salvaguardia nella
nostra cultura e di innalzamento della qualità della vita; a titolo di esempio
è possibile fare riferimento:
• ‑alla verifica, con l’obiettivo di
garantirne la massima sicurezza per la popolazione più giovane, dei percorsi
pedonali casa-scuola-aree verdi ed aree attrezzate per il gioco, lo sport o il
tempo libero;
• ‑alla pedonalizzazione di aree anche
esterne al centro storico e centrali nella vita dei quartieri, promuovendone un
riuso non semplicemente alternativo o di esclusione del traffico veicolare, con
un arredo urbano anche diffuso e specificatamente finalizzato ad un riuso
sociale, di incontro e di socializzazione per la gente del quartiere e della
città e per tutte le classi di età;
• ‑al miglioramento dell’immagine
urbana e del suo micro clima, anche attraverso un diffuso rinverdimento della
città e delle sue strade;
• ‑alla ricerca, recupero e sistemazione
dei reperti archeologici più significativi per una lettura non casuale della
città antica;
• ‑al mantenimento delle fiere
stagionali nelle aree centrali, con riferimenti e presenze che possono diventare
anche continuativi o permanenti;
• ‑al recupero dell’acqua come
elemento significativo anche del paesaggio urbano;
• ‑al sensibile potenziamento della
pubblica illuminazione dei quartieri residenziali, anche con l’adozione di
impianti e manufatti che concorrano all’abbellimento e rafforzamento dei
caratteri urbani dei luoghi.
Nuovi
capitali per “rinfrescare” l’ambiente
Dopo gli anni
dell’inerzia leghista, la Giunta di centro-sinistra che ha governato Novara
dal 1997 ha dato il via, con successo, a una elevata valorizzazione del
patrimonio economico e di competenza presente nelle Aziende comunali che, nella
stragrande maggioranza, operano in settori ambientali o di forte impatto
ambientale.
Ora, con alle spalle i
buoni risultati di un effettivo rafforzamento economico e qualitativo delle
aziende, è possibile pensare a un quadriennio di grandi e fruttuosi
cambiamenti!
Pur mantenendo la
maggioranza delle quote societarie, così da garantire il carattere anche
sociale di queste imprese, il nostro programma prevede di aprire ai capitali
privati le aziende comunali, già trasformate in spa.
La SIN, tra l’altro potrà
fare il suo ingresso nella gestione del “ciclo”integrato delle acque”.
I nuovi capitali
provenienti da queste operazioni societarie dovranno essere destinati ai
necessari investimenti perché queste aziende possano operare meglio e su un
territorio più ampio.
L’obiettivo è un
servizio migliore e più moderno ai cittadini e un ambiente più tutelato.
Le
Farmacie Comunali
Andrà valutato
approfonditamente l’opportunità o meno di una loro eventuale privatizzazione,
tema al centro del dibattito da almeno un decennio.
Nell’immediato occorrerà
creare le condizioni per l’apertura di una farmacia nel quartiere di S. Rita.
Da subito va garantito il
servizio 24 ore su 24 in una farmacia comunale.
Gli
animali in città
Una città vicina agli
animali è una città che organizza gli spazi a loro dedicati, che affronta con
decisione l’abbandono, che fa dell’adozione il proprio punto di qualità.
Diffusione delle
conoscenze e capacità di accettazione sono elementi importanti.
Parchi canini, moderne
strutture e pensioni per prevenire gli abbandoni, cura delle colonie feline nel
rispetto delle normative vigenti sono risultati da perseguire.
L’area della
conoscenza e della cultura
Nella competizione fra
città e sistemi urbani, la risorsa sapere è divenuta la più importante,
quella strategica.
Nella definizione della
condizione moderna di cittadinanza, nel perseguimento dell’obiettivo sociale
di offrire pari opportunità di partenza a tutti, l’educazione e
l’istruzione rivestono un’importanza primaria.
Novara deve saper
investire nell’istruzione e nella cultura, nelle risorse umane di cui dispone.
Occorre pertanto delineare
un progetto che:
1 – ‑indichi
con precisione contenuti e identità della costruenda Università;
2 – ‑qualifichi
ulteriormente il sistema complessivo dell’istruzione, nei vari ordini, e della
Formazione Professionale;
3 – ‑individui
le istituzioni culturali novaresi come assi portanti della produzione culturale
locale;
4 – ‑dia
spazio a possibilità nuove di partecipazione e di libera espressione al vasto
mondo dell’associazionismo.
La
città universitaria
Novara, ottenuta la
seconda Università del Piemonte, deve diventare “città universitaria”.
La presenza di
un’università forte e fortemente integrata al tessuto produttivo, sociale e
culturale della città, costituisce un obiettivo fondamentale per la
valorizzazione delle attività di ricerca esistenti, la promozione di nuovi
sbocchi occupazionali per i giovani, la nascita più complessiva della città in
termini qualitativi.
Appare pertanto
indispensabile un impegno forte per l’Università, completando gli interventi
avviati per dotare le attuali facoltà di sedi adeguate e dei necessari servizi.
Vanno previsti e
realizzati inoltre tutti i servizi di accoglienza (Casa dello studente,
pensionati, luoghi di ritrovo e ristoro) per studenti e professori, favorendo in
tal modo l’integrazione con la città.
Istruzione
e scuole
Un
nuovo ruolo dell’Amministrazione comunale a fianco della scuola
I nuovi scenari
dell’autonomia scolastica stanno profondamente ridisegnando il volto delle
istituzioni scolastiche.
In questo nuovo quadro
L’Amministrazione deve intensificare il proprio ruolo di collaborazione con le
scuole, ruolo peraltro previsto dalle nuove leggi in materia.
L’obiettivo
dell’Amministrazione sarà quello di elevare complessivamente la qualità
dell’istruzione, nella consapevolezza che la società contemporanea, e quindi
la nostra città, chiede ai cittadini sempre nuove competenze e una capacità di
sapersi rinnovare e adattare a nuove situazioni.
Per fare ciò dovranno
essere favoriti e valorizzati:
• ‑i rapporti di collaborazione tra le
diverse scuole (viste come un’unica rete della formazione)
• ‑i progetti di integrazione tra il mondo
della scuola e le istituzioni cittadine (Università, Istituti culturali, Enti
di ricerca, Asl e Aziende ospedaliere)
Solo così si potranno
potenziare e ottimizzare i servizi ai cittadini, agli studenti ma anche e
soprattutto agli adulti che hanno bisogno o desiderano nuovi momenti di
formazione.
Importante in questo campo
il ruolo di “megafono” che l’Amministrazione si impegna ad avere nel
proporre tutte le offerte formative che la città offre.
Il futuro di Novara
richiede persone con un bagaglio di conoscenze flessibile e sempre in grado di
aggiornarsi ed arricchirsi.
Favorire
l’educazione con una città vivibile,
ricca
di incontri e proposte culturali anche per i bambini
Proprio perché riteniamo
fondamentale il ruolo della scuola, sappiamo che essa non può e non deve
sopperire a tutte le esigenze educative.
Per un’Amministrazione
moderna essere con la scuola vuol dire anche creare attorno ad essa un terreno
fertile, che l’aiuti nel suo ruolo di educatore. Per questo Novara deve essere
sempre più una città vissuta e non subita da bambini e ragazzi, con strade
sicure e sempre più verde. I luoghi della nostra città non devono essere
percepiti come ostili ma essere centri di aggregazione e quindi antidoto del
disagio che spesso colpisce l’infanzia e l’adolescenza.
Un
programma che guarda ai più piccoli
L’Amministrazione si
impegna a offrire ai nostri “concittadini in crescita” scelte urbanistiche
che tengano presente anche le loro esigenze e a ”microprogettare” luoghi
personalizzati dai ragazzi, che potranno contribuire così a definire una città
più vicina a loro.
Una cura particolare dovrà
essere rivolta
•‑ ‑all’abbattimento delle barriere
architettoniche (spesso “invalicabili ”da bambini e carrozzine)
• ‑alla segnaletica stradale e alla sicurezza
in prossimità delle scuole (seguendo l’esperienza fatta alla scuola “Buscaglia”)
• ‑alla creazione di strade “a più
funzione” capaci di creare spazi a pedoni e biciclette
In particolare il
programma per i bambini prevede:
• ‑una Card per l’accesso agevolato dei
giovani a cinema, teatri, musei, strutture sportive...
• -laboratori di creatività, ludoteche, centri
gioco e ludobus
• -incremento dei Centri estivi
• ‑estensione a tutti i quartieri e per tutto
l’anno dell’esperienza dei Centri di animazione
• ‑rivitalizzazione dei parchi cittadini
anche con momenti di animazione per i più piccoli
• prosecuzione del progetto “Bambini in
ospedale”.
Dedicare
risorse alle scuole
L’Amministrazione si
impegna perché i nuovi quartieri a
maggior crescita siano forniti di nuove strutture scolastiche e su programmi
precisi che hanno l’obiettivo di “far star bene a scuola” i ragazzi e i
loro insegnanti.
Si metteranno in programma
interventi strutturali per
• ‑rendere più funzionali gli edifici perché
essi diventino sempre di più laboratori culturali
• ‑collegare in rete ogni istituto e fornirlo
di un proprio laboratorio d’informatica
• ‑dotare ogni scuola di una palestra, un
laboratorio musicale, una mensa con cucina sul posto
• ‑arricchire i cortili delle scuole di nuovi
arredi e nuovo verde.
Dovranno essere mantenuti
e potenziati in particolare i servizi di
• istruzione a distanza per i bambini malati
• supporto, con personale qualificato, agli scolari
portatori di handicap
• “mediazione-linguistica” per i bambini
stranieri
• trasporto scolastico
• supporto al dialogo scuola/famiglia e
all’orientamento.
Le Politiche
per la cultura
•
Il Broletto
È un patrimonio alla cui
cura e conservazione la città non può sottrarsi. È il simbolo in cui la
nostra comunità ritrova la propria identità. È un punto qualificante della
nostra proposta di programma.
In esso dovranno trovare
spazio i più importanti momenti di vita culturale e sociale della città. La
nuova Amministrazione si fa carico di trovare i fondi necessari per iniziare la
ristrutturazione, soprattutto in vista della ristrutturazione dell’Arengo e
dei locali destinati all’esposizione delle collezioni civiche. Tra queste
ultime la priorità assoluta va data alla galleria Giannoni.
•
Il Palazzo Faraggiana
Il completamento del primo
lotto dei lavori ha permesso la riapertura al pubblico del Museo di Storia
Naturale. Ora è necessario dare il via al recupero complessivo del Palazzo, ad
esempio con la sistemazione definitiva dei cortili interni. Questo non solo per
restituire il dovuto decoro a questo complesso storico ma per migliorare la sua
capacità di offerta culturale complessiva. Occorre trovare una diversa
sistemazione agli uffici di edilizia e urbanizzazione (altra “perla” della
giunta leghista!).
Nei locali restituiti al
Museo potrebbe, in via iniziale, trovare spazio la Galleria Giannoni, in modo da
restituirla al più presto alla funzione pubblica, in attesa del più
impegnativo recupero del Broletto.
•
La Casa-museo Rognoni
La prossima apertura di
tre salette espositive al piano terreno permetterà l’esposizione (a
rotazione) delle importanti collezioni del suo patrimonio. Non è che il primo
passo verso un suo completo recupero, che la renda totalmente fruibile al
pubblico e che permetta una più sicura conservazione del prezioso patrimonio in
essa custodito.
Una
Biblioteca-guida
Il completamento e la
riapertura delle sale di Palazzo Vochieri hanno segnato l’avvio di una diversa
concezione di biblioteca.
Una visione moderna, che
supera “l’essere deposito di libri” per divenire luogo di promozione della
lettura, “palazzo dell’informazione culturale”.
L’Amministrazione
comunale ha il compito di consolidare questo successo e promuovere lo studio del
materiale su Novara e il Novarese in esso contenuto. Il nuovo spazio dovrà
consolidare un ruolo-guida per tutto il sistema bibliotecario del Basso-Novarese
e renderlo in grado di rispondere alle sempre più complesse richieste in campo
culturale.
Non lasciare
da solo il Teatro Coccia
Novara ha bisogno di
ampliare la sua “offerta di teatro”.
Agli appuntamenti
consolidati del Teatro Stabile, della stagione lirica, di Arteteatro, degli
Amici Musica... vanno affiancate altre e nuove iniziative. Non solo spazio ad
altre forme e circuiti teatrali ma anche alle molte iniziative che nascono dalla
città.
L’Amministrazione
comunale rivolgerà la sua attenzione al recupero funzionale del Teatro
Faraggiana. Qui dovranno trovare spazio, oltre alla tradizionale attività
cinematografica, nuove proposte di teatro.
All’Auditorium
Brera più spazio alle musiche e alla sperimentazione
Il recupero e
l’adeguamento dell’auditorium del Civico istituto Brera permetterà di avere
a disposizione uno spazio funzionale non solo per sviluppare nuove attività
della Scuola musicale, che da sempre svolge un ruolo fondamentale
nell’educazione e in campo amatoriale.
Nel “Nuovo Spazio Brera”
dovranno trovare uno spazio appropriato anche le attività artistiche
sperimentali e quelle forme di teatro “minore” che hanno sempre
rappresentato un patrimonio importante per Novara.
Un nuovo
Progetto per “coordinare” e dare visibilità
alla creatività
artistica
La nuova Amministrazione
dovrà dare uno spazio ancora più ampio al Progetto culturale e didattico del
Consorzio misto AREA, che dovrà comprendere anche l’Istituto Brera.
L’obiettivo è
coordinare le forze che operano nel settore della formazione dell’area
espressiva a Novara per “rilanciare una cultura artistica diffusa e adeguata
alle nuove istanze del territorio”.
Il progetto Area
va visto nell’ottica di un rapporto stretto tra Amministrazione
comunale, Istituto musicale Brera e Associazioni di settore capace di attuare
un disegno di politica culturale di crescita e sviluppo, che permetta agli
sforzi economici dell’Amministrazione in questo settore di essere non solo più
razionali ma soprattutto capaci di guardare oltre e “investire in cultura”.
Alcuni
obiettivi in rilievo
1 - ‑Il
nuovo Municipio: per recuperare funzionalità ed efficienza, è maturo il tempo
per la realizzazione, in luogo dell’attuale “diffusione” in più edifici,
di un solo, moderno, grande e funzionale Municipio.
‑Lo
si può fare nell’area dell’ex Macello, mantenendo Palazzo Cabrino come sede
del Consiglio Comunale e di rappresentanza.
‑Naturalmente,
andranno opportunamente alienati gli immobili non più necessari, oltre a quelli
non strategici.
2 - ‑Casa Bossi: una sorta di Beaubourg novarese?
‑Riprendendo
una felice proposta dei Clubs novaresi, si può finalmente pensare ad una
moderna casa della cultura per la città, naturale punto di ritrovo per
associazioni, club, artisti, ecc. oltre che fulcro di iniziative di carattere
artistico culturale, ecc.
‑La
grande casa Antonelliana si può ben prestare per un simile utilizzo, il più
utile e prestigioso per ridare dignità e splendore ad una delle più importanti
testimonianze architettoniche della città.
‑Le
risorse, sia per il restauro che per la gestione, possono essere sia di
carattere privato che pubblico.
3 - ‑Il centro sociale di viale Giulio Cesare da anni attende
una destinazione definitiva.
Potrebbe utilmente venire impiegato come Casa dello studente per favorire
l’insediamento in città degli universitari provenienti da fuori.
Una città più
sicura
La città nel suo insieme
deve essere più sicura e per questo serve sia il controllo delle forze
dell’ordine che un pieno recupero degli spazi pubblici, servono avvenimenti e
iniziative che rendano viva e divertente la città, servono più relazioni.
Serve sicurezza e legalità
sui posti di lavoro e serve che tutti gli edifici pubblici siano a norma. Serve
che i nostri concittadini extracomunitari possano lavorare in regola e che si
dia avvio ad autentiche iniziative di integrazione nel rispetto reciproco dei
differenti usi e costumi.
Il vigile di quartiere e
una buona illuminazione possono aiutare a prevenire e rassicurare.
Lo stile di
governo
Deve essere improntato
all’ascolto, al dialogo e al confronto con la città e le sue articolazioni
politiche, sociali e culturali.
Ampie consultazioni con
associazioni di categoria, sindacati, associazioni, gruppi di base, consulte e
Consigli di Quartiere sulle fondamentali scelte amministrative (bilancio, piano
regolatore, piani produttivi e commerciali, traffico, servizi sociali, ecc.)
devono poter mettere i cittadini in condizione di orientare le scelte
dell’Amministrazione Comunale prima che siano fatte, e di sottoporle poi a
verifica dopo la loro attuazione in concreto.
Fondamentale al riguardo
è una puntuale e approfondita informazione da e verso il cittadino, da attuarsi
sia attraverso una qualificazione ulteriore del periodico “Il Comune”, sia
attraverso strumenti informali di comunicazione quali ad esempio Internet,
e-mail, e la collocazione di pannelli multimediali nei quartieri.
La partecipazione, libera
e consapevole, deve essere favorita in ogni sua possibile manifestazione.
A questo proposito, vanno
istituite sessioni specifiche del Consiglio Comunale su temi specifici, aperte
agli operatori, alle rappresentanze sociali, ai cittadini stessi.
Va inoltre previsto, oltre
al bilancio economico finanziario, il “bilancio sociale”, per verificare la
corrispondenza e l’utilità effettiva degli investimenti effettuati in campo
sociale e delle risorse umane.
Perché il bilancio sia
strumento reale di programmazione e di verifica, va predisposta la relazione
semestrale a metà percorso tra il preventivo e il consuntivo. Il Comune deve
inoltre esplicitare chiaramente come spende i soldi dei cittadini, garantire
procedure chiare e trasparenti.
Infine, una volta
l’anno, va organizzata la “Convenzione dei cittadini” come momento
privilegiato di confronto con la città in tutte le sue espressioni.
Per fare – e
fare bene – tutto ciò, il Sindaco si avvarrà di un apposito
“Ufficio del Sindaco”, al quale parteciperanno personalità dotate di
comprovata competenza, sensibilità sociale e culturale.
Una sorta di
“pensatoio” nel quale ricercare gli apporti più diversi, ma sempre
qualificati, per il buon governo della città.
Non un doppione della
Giunta, perché sgravato dei compiti di gestione e concentrato piuttosto nel
lavoro per progetti.
Le risorse per
fare
L’opera di risanamento
delle finanze comunali compiuta dall’Amministrazione uscente,
consente di guardare con fiducia alle possibilità di investimenti e di
qualificazione della spesa sociale anche per il futuro.
Il Comune con le proprie
risorse potrà garantire circa 150/180 miliardi di investimenti nel quinquennio.
Altre risorse per almeno un centinaio di miliardi andranno reperite nelle varie
direzioni possibili: a cominciare dalla UE, avviando uno stile di lavoro
imperniato sulla programmazione pluriennale indispensabile per attingere ai
finanziamenti del Fondo Sociale Europeo.
Analogamente Stato e
Regione andranno sollecitati per le rispettive competenze.
Discorso a parte merita il
ricorso a finanziamenti privati per opere di carattere pubblico.
I Priusst andranno gestiti
con accortezza per finalizzare al meglio le risorse private derivanti dalle
plusvalenze.
I benefici fiscali oltre
che di immagine per il recupero dei beni culturali dovranno essere fatti valere
per attivare diffusamente la sponsorizzazione privata.
conclusioni
Proporre un programma per
cinque anni per il governo della città significa indicare le idee guida, un
metodo e gli strumenti per realizzare concretamente un’“idea di città”.
Significa anche, affinché
il programma risulti credibile, partire dal riconoscimento equilibrato delle
potenzialità odierne della città.
Esse sono facilmente
riscontrabili in:
– ‑la forte e confermata capacità di
produrre reddito e lavoro, nonché gli elevati standard di qualità della vita,
come evidenziato da tutte le recenti indagini (Italia oggi, Sole 24 ore, City
monitor);
– ‑il complessivo buon funzionamento
della vasta rete di servizi sociali;
– ‑la presenza di un tessuto forte di
solidarietà, arricchito dalla diffusa rete del volontariato;
– ‑una vita associativa e culturale
articolata e significativa;
– ‑una dimensione complessiva del vivere
sociale che ha saputo mantenere gli aspetti positivi della vita di provincia – oggi
così ricercati da quanti vivono nelle metropoli – senza aver
conosciuto i guasti sociali di altre realtà, anche di provincia.
A partire da queste
indubbie potenzialità, il programma per la città dei prossimi anni può farsi
concretamente attuabile purché sia arricchito di indispensabili strumenti
operativi:
– ‑per la promozione di Novara
all’estero, va creata una specifica Agenzia per il marketing urbano, anche in
collaborazione con la Provincia e la ipotizzata Agenzia territoriale per lo
Sviluppo;
– per la realizzazione di una città di qualità,
attraverso la miglior gestione del PRG e dei vari interventi proposti dal
Priusst, va creata una apposita Società di Trasformazione Urbana, con
significativi apporti anche dal privato;
– per la programmazione complessiva degli
interventi, va istituito un Centro per la Programmazione Strategica,
sull’esempio felice delle migliori realtà urbane europee;
– per la prevenzione e la cura del disagio
sociale, va organizzato un Osservatorio permanente sullo stesso, con la
partecipazione degli operatori delle strutture socio-sanitarie e del
volontariato.
Fondamentale per
un’efficace azione di governo è altresì un’Amministrazione Comunale
efficiente nelle sue prestazioni e trasparente nelle sue procedure.
È possibile perseguire
questo risultato ricercando, come avviene nelle più avanzate esperienze
Aziendali, un obiettivo di Qualità totale dell’Amministrazione, che dovrà
essere sempre più orientata al cittadino.
Un comune efficiente, ben
organizzato, trasparente nelle procedure è la condizione essenziale per rendere
ai cittadini servizi funzionanti, una città ben tenuta, sicura e pulita.
L’obiettivo dovrà
essere una città che – all’esterno – sia pronta e
all’altezza della competizione fra sistemi urbani in atto in Europa.
Una città che – all’interno – sia
la città del dialogo, autenticamente capace di far ricorso al meglio della
propria tradizione – lo spirito di accoglienza – e per
tanto capace di offrire a tutti i suoi cittadini una chance di piena
cittadinanza.
Con simili obiettivi,
sorretti dall’opportuna strumentazione operativa, animati dalla necessaria
tensione morale e dalla giusta tensione per affermare uno “stile”
dell’amministrare come descritto in precedenza, sarà possibile realizzare
davvero una nuova visione legittima della città.
Una città condivisa,
nella quale possa tornare a beneficio dei cittadini attuali la visione futura di
Novara come autentica comunità politica.
Una città futura che i
cittadini insieme possono contribuire a creare.
Una città in comune.
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