Alberto Pacelli è
nato a Milano il 20 agosto 1931. Dopo aver frequentato il Liceo Classico
"Carlo Alberto" di Novara, si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza
all'Università degli Studi di Pavia, periodo durante il quale è segretario
dell'"Associazione novarese universitari". E' sposato con una figlia.
Con il Prof. Rosci, la Prof.ssa Cardinali ed altri ha dato vita al primo
"Cineclub" novarese, mentre con l'Avv. Di Tieri e l'Avv. Ottina, il
Prof. Nasi ed altri al primo Circolo di cultura della città di Novara. Nella
seconda metà degli anni '70, compartecipa alla fondazione e alla redazione
della rivista "Incontri" sulla quale, per la prima volta scrivevano
uomini di cultura e politici novaresi socialisti, socio-democratici, comunisti,
cattolici e laici. Giovanissimo ha aderito ai "Giovani Federalisti
Europei". A Novara costituisce il movimento di "Unità Popolare",
promosso su scala nazionale da Parri e Calamandrei. Aderisce, quindi, al Partito
Comunista Italiano nel quale ha ricoperto diversi incarichi fra cui quello di
segretario provinciale dal 1970 al 1976. A Novara ha assunto l'iniziativa
di dar vita al Partito Democratico della Sinistra dal quale ne esce non appena
si rende conto di venir meno alle ragioni ideali e politiche che ne avevano
giustificato la nascita. Tra il 1963 e il 1993 è stato consigliere comunale,
assessore al Lavoro, al Decentramento, ai Lavori pubblici, vice-sindaco,
Presidente del Comprensorio di Novara, segretario regionale e componente la
direzione nazionale della Lega per le Autonomie e del Consiglio nazionale
dell'Associazione Nazionale dei Comuni d'Italia. Ha fondato e diretto "Legainforma",
un periodico che tratta i problemi delle Amministrazioni Comunali. Nel 1994 si
è fatto promotore della costituzione del Centro di Ricerca e di Iniziative
Culturali e Politica "Idee di futuro" di cui è tutt'ora il
coordinatore e curatore del periodico "Il Novarese".
PROGRAMMA
ELETTORALE LISTA “IDEE PER NOVARA”
Novara è una città dalla non comune storia economica. E' stata un centro
industriale con molteplici settori
produttivi e con istituti di ricerca di valore internazionale. Ha una ricca,
diffusa e diversificata rete di piccole e medie imprese e di attività
terziarie. La sua collocazione geografica ne ha fatto un punto di incrocio
strategico dei collegamenti ferroviari e viari per il trasporto delle merci e
delle persone nel resto d'Italia e in Europa. Novara sarebbe, perciò, potuta
diventare un importante e moderno capoluogo di provincia a carattere e con
respiro europeo.
Invece è diventata una città in lento ma continuo declino, sempre più
scialba e anonima, che si chiude su se stessa e che sta perdendo anche la sua
antica tradizione di città economicamente vivace. Di questa situazione, per i
poteri di cui disponevano, per il
ruolo al quale avrebbero potuto e dovuto assolvere, per le preziose ed
irripetibili occasioni che la città ha perso particolarmente nell'ultimo decennio, i cittadini novaresi considerano
responsabili i pubblici amministratori. Una
responsabilità che ha innescato un processo di disaffezione di molti di loro
nei confronti del Comune: processo di disaffezione che nel corso degli ultimi
anni si è esteso a molte altre persone a causa del comportamento della
Amministrazione Comunale uscente nella gestione dei compiti d'istituto, dai
lavori pubblici all'urbanistica, dall'ambiente alla cultura, agli interventi
socio-assistenziali. Ma soprattutto per il mancato ascolto delle proposte o
delle proteste dei cittadini e per la eliminazione nei fatti della
partecipazione dei Quartieri alle scelte della vita amministrativa.
Il declino e la decadenza della città, la progressiva divaricazione fra
un numero crescente di cittadini e l'istituzione Comune considerata estranea
quando non anche ostile, non solo non possono lasciare indifferenti, ma debbono
costituire i punti di riferimento guida per ogni futura amministrazione.
Non è più tempo di libri dei sogni e di promesse che si sa a priori che
non potranno essere mantenute.
L'impegno che pertanto il sottoscritto e i candidati della lista
"Idee per Novara" assumono come prioritario ed al quale ispireranno i
propri comportamenti e la propria azione di amministratori è quello di operare,
in tutte le sedi, per fermare il
declino e la decadenza della città e ristabilire un rapporto di fiducia fra i
cittadini ed il Comune.
OPERAZIONE
FIDUCIA
Ristabilire un rapporto di fiducia fra i cittadini e il Comune è
possibile, oltre che necessario. A condizione, però che si determini una svolta
nel MODO di amministrare la città per cui i novaresi siano, vengano
considerati, e si sentano i soggetti protagonisti della vita amministrativa
della propria città. Questa è, oltretutto, la condizione senza la quale non
sarà possibile fermare il declino e risalire la china.
Le strade e i marciapiedi di Novara non sono mai state tanto e tanto
diffusamente dissestate come in questi ultimi anni. I cittadini, giustamente e
legittimamente, protestano e ne sollecitano la sistemazione.
Ma la decisione su dove intervenire prioritariamente e sull'ammontare
degli investimenti va discussa ed assunta con i cittadini. Non può e non deve
continuare ad essere prerogativa di alcuni pochi eletti. Va discussa ed assunta
assieme a tutti i cittadini che lo vogliano. Di modo che possano sapere e
compartecipare alle scelte responsabilmente e con cognizione di causa.
La predisposizione e l'approvazione del bilancio comunale sono i momenti
più importanti della vita amministrativa del Comune perché con il bilancio si
decide dove e quanto spendere e quali investimenti compiere. Ma i cittadini in
questi anni ne sono stati praticamente
esclusi. E questo è uno dei motivi che ha concorso ad aumentare la
divaricazione con l'Amministrazione Comunale. I cittadini, invece, devono essere
chiamati a discutere sia i settori nei quali bisogna spendere ed investire che
le priorità di ciascun settore e
devono poter compartecipare alle decisioni.
Ma vanno, soprattutto messi in grado di conoscere e di poter discutere i
bilanci consuntivi del Comune per valutare in che misura le promesse dei bilanci
preventivi si sono tradotte in fatti.
Le difficoltà, quando non addirittura l'impossibilità, di stabilire un
rapporto con gli amministratori comunali è uno dei fattori che determina la
disaffezione dei cittadini.
Va pertanto istituito, da subito, un filo diretto fra amministratori e
cittadini ai quali deve essere garantito il diritto di avanzare proposte,
richieste, reclami e il diritto di ricevere risposte rapide e puntuali. E'
sempre più diffusa la convinzione che i programmi dei candidati fanno parte di
un rituale inutile e sostanzialmente bugiardo perché i candidati una volta
eletti ne prescindono e fanno quello che vogliono.
La ricucitura dello strappo fra cittadini ed istituzioni passa anche
dall'assunzione pubblica dell'impegno delle candidate e dei candidati che se
eletti uniformeranno il proprio comportamento amministrativo ai contenuti del
programma e che sottoporranno ogni eventuale ipotesi di modifica ad una pubblica
discussione con i propri elettori.
Norme semplici ma dal contenuto democratico e partecipativo
rivoluzionario.
Accettarle significa rinunziare a porzioni significative di
"potere" per trasferirle ad un nuovo soggetto politico: il cittadino e
per contribuire a ricostruire un rapporto di fiducia fra cittadini e pubblica
amministrazione.
Per quanto ci riguarda - candidato Sindaco e candidati della lista Idee
per Novara - assumiamo pubblico impegno d'onore a farle nostre e a rispettarle con estremo rigore.
UN'IDEA
D'AMORE
Vi sono interventi che costano la volontà di farli e che possono cambiare
il volto della città... e la qualità della vita dei suoi abitanti come RENDERE
E MANTENERE PULITE:
le strade, i marciapiedi, le are verdi
l'aria: sia dalle puzze che dagli inquinamenti
i corsi d'acqua: i torrenti, i canali, le rogge e i cavi
Per quanto ci riguarda - candidato Sindaco e candidati della lista Idee
per Novara - ci impegnamo ad attivare immediatamente dopo le elezioni i
meccanismi amministrativi perchè questi interventi siano fra i primi argomenti
da sottoporre alla discussione ed alla decisione del Consiglio Comunale.
UN'IDEA
DI CITTA' PER TUTTI
Per come sono male organizzati il traffico e la mobilità e per la
presenza assurda ed incivile delle barriere architettoniche (che invece di
diminuire aumentano), l'uso della città crea costantemente problemi per
disabili e anziani e genera conflitti fra ragazzi e adulti, pedoni ed
automobilisti.
La città va resa eguale per tutti perché è di tutti ed il suo uso non
può essere discriminante.
Vanno fatte sparire tutte le barriere architettoniche disseminate
dalla Pubblica Amministrazione in tutte le parti della città.
Va fatto un "PIANO MARCIAPIEDI COMUNALE" che interessi tutti i
quartieri in cui siano dettagliatamente indicati i marciapiedi da rifare o
sistemare, i costi e le date degli interventi. Un piano da discutere e
concordare con i cittadini ed i consigli circoscrizionali.
Va studiato ed attuato, con la partecipazione dei cittadini e dei
quartieri, un piano di VELOCITA' DIFFERENZIATA degli autoveicoli sui corsi e
viali (quella stabilita dal codice della strada) e nelle strade interne di
quartiere (ridotta).
Vanno rivisti i piani del traffico, della mobilità e dei parcheggi e
discussi quartiere per quartiere con i cittadini e i consigli circoscrizionali
di modo che alle conoscenze professionali dei tecnici si uniscano le conoscenze
dei bisogni e delle realtà territoriali delle persone che vi abitano.
Per quanto ci riguarda - candidato Sindaco e candidati della lista Idee
per Novara - ci impegniamo a predisporre tutti gli atti necessari affinché il
Consiglio Comunale possa discutere ed assumere le necessarie decisioni.
UN'IDEA
VERDE
Per lunghi anni, e per buona parte ancor’oggi, le Amministrazioni
Comunali hanno considerato il verde come "arredo urbano". Il verde
come abbellimento e non come fonte di salute e di vita quale è.
Fare di Novara la città dei centomila alberi (uno per abitante)
Realizzare un anello verde che circondi la città ricongiungendo e
sistemando le vecchie strade di campagna: che ancora esistono.
Un anello che sia percorribile a piedi e in bicicletta e che si colleghi
direttamente con le tre grandi aree destinate a parco.
Sistemare la valletta dell'Arbogna impedendo ogni stravolgimento facendone
un luogo di memoria e di godimento della natura.
Predisporre, con gli altri Comuni interessati, il piano intercomunale
previsto dal Piano Territoriale Regionale Ovest Ticino, nel cui contesto
progettare e realizzare il Parco del Terdoppio.
Realizzare, finalmente, quello che fu definito il parco degli ozi fecondi
dell'Agogna facendone una grande area verde attrezzata.
IDEE
PER RISALIRE LA CHINA
(DEL
DECLINO E DELLA DECADENZA)
I quartieri di S.Agabio e del Centro sono l'emblema del declino e della
decadenza di questa città.
Sia l'uno che l'altra possono essere fermati e la china può essere
risalita a condizione però che per ambedue i quartieri si dia vita ad un
articolato, e ovviamente diversificato, complesso di interventi che interessino
TUTTO il quartiere in modo da mettere in moto una loro trasformazione
progressiva ma complessiva.
La sconfitta della decadenza e del declino dei quartieri di S.Agabio e
Centro ed il loro rilancio sono la chiave di volta per per il rilancio della
città e per fare di Novara un moderno capoluogo di provincia di carattere e di
respiro europeo.
IL QUARTIERE S.AGABIO
A S.Agabio il rilancio non può che partire da un progetto di RIUSO
COMPLESSIVO di TUTTE le aree industriali, ferroviarie e militari dismesse (o che
possono essere dismesse) che sia il fulcro di un rilancio complessivo di quella
vasta area che va dal centro intermodale merci alla stazione ferroviaria che
abbia come punti forti:
Una struttura fieristica specializzata per prodotti e settori merceologici
dei paesi europei e per esposizione permanente dei prodotti novaresi
Un centro congressi polifunzionale con annessa struttura alberghiera e per
la ristorazione
Un'area attrezzata per piccole e medie industrie e per aziende artigiane
per attività produttive innovative e ad alto contenuto tecnologico
Una sede per tutte le facoltà ed i corsi di laurea non insediati nell'ex
Caserma Perrone in modo da costituire il secondo polo universitario della città
Una struttura per musei e mostre con ampi spazi coperti per attività
musicali e teatrali dei giovani in modo da costruire il polo culturale della
città
Una vasta porzione di territorio collegabile ad est con l'autostrada e ad
ovest con la ferrovia con al suo interno l'area commerciale, quella produttiva e
della ricerca, l'area universitaria e quella culturale, l'area verde che funge
da tessuto connettivo di tutto il territorio
IL QUARTIERE CENTRO
Il rilancio del quartiere postula una ridefinizione della sua funzione nel
contesto delle attività economiche cittadine e un PIANO COMPLESSIVO DI RECUPERO
della città romana, medievale e ottocentesca che ne ridisegni il volto con una
serie di interventi articolati ma culturalmente unitari:
Parcheggi multipiani sotterranei in modo da liberare vie, piazze e viali
da realizzarsi nell'intorno del
quartiere in modo da non renderne disagevole l'accesso
Recupero delle caratteristiche originarie delle strade con la eliminazione
di tutti i rattoppi e di tutte le sovrapposizioni
Un piano unitario di sistemazione delle piazze (Martiri, Puccini, Duomo,
delle Erbe, Matteotti, Gramsci, Bellini) che ne definisca l'assetto in una con
le vie che le congiungono (Rosselli, Dominioni)
Recupero della parte storica del Castello con la eliminazione di tutte le
sovrapposizioni. Sistemazione ad anfiteatro dell'area circostante e sua
congiunzione con il fossato, il viale delle carrozze, il parco dei bambini e
quello di via Biglieri e l'utilizzo dell'ex palestra e dell'ex cinema G.I.L..
Studio per la valorizzazione della città romana
Porre fine alla vergogna di casa Bossi che, non va dimenticato, fu
costruita come abitazione privata. Il problema non è quello di trasformarla in
struttura pubblica ma di garantire
con disposizioni precise, rigorose ed inequivoche, che la si recuperi come la
pensò e la realizzò l'Antonelli.
Fare una mappa delle proprietà comunali e delle proprietà di enti
pubblici. Determinarne le condizioni. Definirne le possibili destinazioni.
Valutare i costi e formulare i tempi degli interventi con eventuali
partecipazioni di privati.
In questo quadro va rifiutata l'alternativa vecchio-nuovo ospedale
nell'ottica di una gigantesca operazione finanziaria edilizia.
Non bisogna mai dimenticare che si tratta di una struttura insostituibile
per la salute e la vita delle
persone.
ogni discussione va quindi impostata e condotta nel massimo della
chiarezza, della trasparenza, ragionando su bisogni reali, disponibilità
esistenti, costi, destinazione degli edifici e delle aree, assetto urbano della
città.
IMPEGNO
FINALE
A Novara vi sono molti problemi aperti che richiedono approfondimenti di
contenuti e indicazioni metodologiche. Troveranno adeguata trattazione in note e
schede specifiche predisposte con la partecipazione di associazioni,
organizzazioni e singoli cittadini possessori di specifiche conoscenze ed
esperienze.
Il programma così come formulato è un documento aperto. Chiunque voglia
può contribuire a modificarlo, migliorarlo, integrarlo.
Sono Idee che chiedono Idee per modificare il modo
di amministrare la città, fermare il declino e la decadenza, risalire la china:
che a Novara sono questioni prioritarie.
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